"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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venerdì 26 marzo 2010

Tibet ad occhi aperti...i miei. 1°parte

6 marzo 2010

Alle 5:45 adunata sotto l’agenzia, attesa per pochi ritardatari e via verso il confine con la Cina (sarebbe del Tibet ma..).
La comitiva è formata da 20 persone, 13 sul bus, le altre le raccatteremo strada facendo.
I facenti parte del “gruppo” sono piuttosto variegati: 
coppia di cinquantenni tedeschi che se si sono venduti casa comprati un camper e partirti per un viaggio di un anno.
Steve australiano in vacanza, tipo davvero particolare con tanto di targhetta ciao io sono Steve J piacere ...(non parla mai)
Un inglese avanti con l’età e con un carattere troppo indietro.
Una ragazza inglese in giro per mesi tra volontariato e vacanza.
Due giapponesi…punto.
Triade pischella olandese piuttosto alternativa e rumorosa.
Un’olandese in solitaria, un’australiana in solitaria, una svizzera in solitaria, un islandese fotografo freelance, ma che si è preso un anno solo per viaggiare in solitaria, una giovanissima coppia di tedeschi bau bau micio micio in vacanza e un italiano un po’ fuori in solitaria, io.
Arriviamo al confine tra la solita terrificante generosità di buche delle strade nepalesi, mentre la guida ci illustra i comportamenti da tenere per evitare confische materiali e paranoie, o non essere arrestati e polverizzati con un raggio fotonico; ci sono tre approfonditissimi controlli prima di poter varcare la soglia, niente coltelli, niente libri religiosi, niente libri di alcun tipo con immagini di monaci buddisti o Dalai lama, comprese eventuali foto scattate durante/ovunque nella vita, niente foto al confine, ai militari, alla polizia, ad edifici governativi o a macchie di saliva in terra, ne va dell’onore del paese.
Se siete in possesso di tali ”ordigni” siete pregati di lasciarli alla guida che tornerà a Kathmandu così da poterli riavere al vostro ritorno tra una settimana, non vale per me.
(però se ve la sentite potete rischiare nascondendoveli addosso, non controllano persone fisiche…comici si nasce)
A proposito, tra i due confini ci sono quasi 500mt di camminata e un ponte, alla fine l’Impero.
Appena metto piede sul lungo ponte, infestato da centinaia di persone, in lontananza intravedo l’ingresso con i militari.
Alla distanza di 489 mt da quel punto decido di testare la professionalità della nostra guida, dal marsupio estraggo lentamente la mia fotocamera col glaucoma, il tempo di accostare il dito su on e…dai lati del ponte mi si catapultano 7-8 persone con braccia alzate no no, no foto no foto, piuttosto sorpreso dalla rapidità sorrido e dico sorry, I didn’t know... il tutto finisce “sereno”.
Ci fosse stato uno in divisa o dal volto vagamente cinese, erano tutti del nepal con tanto di abiti e la tipica cazzuola rosa che portano in testa, semplici cittadini di zona.
Arriviamo all’entrata e troviamo gli ultimi tre del gruppo ad aspettarci, sono italiani; e bene si, finalmente, padre e figlia con un amico in vacanza per un po’ di giorni, romagnoli veraci, simpatici.
Siamo tutti, si entra.

Se pensi free Tibet verrai immediatamente prelevato dai servizi segreti travestiti da comunisti e di te non si saprà più nulla, almeno fino a quando non ci si ribecca con Alfy.
Non è andata proprio così ma la ragazza svizzera in solitaria, sul ponte, aveva lasciato un giacchettino che aveva una micro toppa con su scritto “free Tibet” alla guida così da non rischiare storie.
Beh, appena ci siamo messi in fila è stata prelevata da alcuni uomini in borghese portata in una stanza e dopo mezz'ora rispedita da noi per prendere i suoi bagagli e tornare indietro, "persona non desiderata…"

Immediatamente controllo della temperatura ad infrarossi e passaporto, subito dopo raggi x per bagagli, poi controllo bagagli effettuato a mano.
I bagagli dei primi vengono letteralmente gettati sul tavolo e minuziosamente controllati, così come cd, fotocamere, panni sporchi ect… (perché ho fatto il bucato??).
Mano a mano il controllo è stato leggermente più blando anche perché l’attesa si stava facendo imbarazzante, comunque anche a me hanno rivoltato lo zainone e trovato il libro di Alfy, quello su Krsna, che avevo assolutamente rimosso dal perenne cataclisma interiore del mio zaino.
Lo hanno visto, sfogliato, rigirato, annusato, assaggiato, ma non avendo trovato figure e tantomeno compreso una parola di inglese me lo hanno ridato, in più non hanno nemmeno badato all’altro zaino che avevo sulle spalle ed il marsupio con la fotocamera…mah.
Poi controllo passaporti e visto, poi di nuovo controllo bagagli ai raggi x ed eventuale perquisizione, eventuale…ha libri??? 
Beh si li ha controllati quel signore in divisa a 10 metri da noi, si ma noi siamo un’altra cosa, faccia vedere prego.
Aritira fuor il tutto e prendi  i libri ennesimo pseudo controllo, pareri di illustri colleghi dal palato fine e...grazie può andare.
Tutto questo in un corridoio di 30 metri, tre ore!!!…ah, nessuno controlla le persone e tanto meno ci sono metal detector, quindi tutti siamo passati con i coltellini in tasca guide nelle mutande e quant'altro.  Volendo tritolo, napalm, droga, armi, tanto nessuno ti può toccare.
Quindi se ti fai esplodere come un kamikaze o trasporti armi di distruzioni di massa  in qualunque punto del Tibet va bene, ma se c’hai la foto di un monaco sulla guida sono cavoli.
Ben venuto in Cina...(Tibet).

p.s.: il ponte sancisce inoltre l’accesso illimitato alla corrente elettrica, asfalto e lo spostamento delle lancette di ben 2 ore e 15 minuti, orario di Pechino...alba alle 9.
Tutto a 500 metri dal Nepal.
Potere dell’Impero.

La prima notte l’abbiamo passata a Nyalam , 3700mt circa (in un giorno), ridente nulla a 30 km dal confine, lievemente avvilente ma iniziale assaggio di tessuto umano.
Il luogo è davvero senz'anima, il paese respira lungo la strada, di passaggio.
In giro solo negozi, market, ristoranti e cinesi.
Pochi i natii e un solo piccolo maltenuto (apparentemente senza vita) monastero.
L’alloggio è abbastanza spartano, camere da 6 letti con bagno in comune per 20 persone.
Io mi sono aggregato alla triade pischello olandese con cui mi sono trovato subito bene, irruenza trash giovanile positiva unita a brillante intelligenza, non l’avrei detto, mine vaganti.
L’indomani saremmo dovuti andare a Lhatse e far sosta per una notte, altra anonima cittadina a poco più di 4000 mt, per dar modo all'organismo di abituarsi all’altitudine, ma la guida ci ha consigliato di saltare la sosta vista la bassa stagione e la quasi totale chiusura di tutte le attività e dirigerci direttamente a Shigatse, seconda città più grande del paese dopo Lhasa.
Sinceramente non ero d’accordo per via del mal di montagna che spesso colpisce chi no né abituato a certe altitudini, ma la guida è apparsa piuttosto determinata nel rassicurare tutti al riguardo, viaggiando in jeep di rado si accusano disturbi in tal senso; il gruppo unanime ha deciso, si parte per Shigatse.
Andrea Tibet

...continua.

4 commenti:

  1. Prima!!!! Sono la prima a postarti dopo tutto 'sto tempo..... lo sai quanto mi piace fare la prima della classe, eh? Mo' ti leggo, e poi casomai ri-posto.
    Bacionissimi e ben tornato a scrivere!
    Pat

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  2. secondo....:-D
    grassie secchiona
    baci

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  3. Bello! Le foto, anche se immortalano o la natura o la desolazione, sono bellissime. Credo che sia quel nulla del quale sento il bisogno, tanto è spropositato il mio ego che non riesco più a starci in questo posto.
    Aspetto la seconda parte.
    Nel frattempo qui si è verificata la prima esperienza di comunicazione-informazione al di fuori dell'ambito televisivo più comunemente conosciuto; il trono papale vacilla sotto i colpi di altri scandali sessuali; nel fine settimana si voterà per le elezioni intergalattiche (pare che daranno il potere assoluto di tutto l'universo-mondo a chi se le aggiudicherà); e, the last but not the least, domani pomeriggio Roma-Inter (chiaramente, io e la piccola Francy ci esilieremo da sole al cinema). Anch'io ti aggiorno. Pat

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  4. e bene si, natura e "desolazione", ma parla pat, come tutti quelli che in silenzio vivono per quel che possono e comunque felici di ciò che hanno.
    A volte, spesso, è il nostro "modo" a non capire ma...sono sempre punti di vista.
    Purtroppo so delle ultime nuove nel bel paese ma...preferisco il nuovo ora.
    p.s.: forza maggggica Roma!
    baci ;-)

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