"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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giovedì 24 dicembre 2009

Blow Horn...PLEASE!!!!

I clacson impazzano dalla Turchia all’India l’eco arriva ovunque è un dovere, un missione, la “giustezza”, ma serve anche ad evitare catastrofi (altra costante di questi primi giorni di viaggio), ma miiiii se spacca!!
Come se l’inquinamento dell’aria (smog, rifiuti ed escr...di ogni essere vivente sul pianeta), reso ormai leggero da pensieri, parole, opere e omissioni (degli altri) di oba oba Obama non bastassero, quello acustico inquina le menti!!

Mi parcheggio in quel di Amristar con la crassa ignoranza che mi contraddistingue ignaro (appunto), non avendo guide e costretto ad arrivare qui dal governo Pakistese, della gemma incastonata in questo primo lucido assaggio di India, il Golden Temple, gurudwara, importante luogo di culto della religione sik.
Anche stavolta sono rimasto impressionato dalla bellezza ma ancor più dalla sacralità del luogo e dai migliaia di pellegrini convinti, in ogni ordine di stato sociale, che ogni giorno e ad ogni ora si rendono attori di questo spettacolo.
Il tempio accoglie tutti offrendo spiritualità, pasti caldi, garantiti dai volontari che si occupano di tutto (anche stranieri), alloggi per pellegrini e turisti, separati e liberi di lasciare un’offerta.
Sono rimasto seduto in terra su quel marmo non so per quante ore a guardare quella fila interminabile che lenta e piatta come l’acqua intorno, attendeva il suo turno per entrare, osservando tutti i gesti che gli occhi percepivano, tutti gli sguardi, i sorrisi dei bimbi, i saluti delle persone, la musica i canti, ma soprattutto quella fede cieca, semplice, che da tempo ormai noi abbiamo lasciato da qualche parte, qui riesce ancora a dare luce agli occhi della speranza.
Dopo i due piacevoli giorni passati con il mio nuovo me stesso indiano decido di spostarmi verso Delhi ma non prima di sostare una notte a Chandigarh, capitale del Punjab; mi ritrovo nella bus station di Amritsar accanto al mercato, nella confusione più assoluta in cui Istanbul mi ricorda una domenica d'agosto a Roma, mi imbatto nel bus che parte da li a poco, primo impatto con il trasporto pubblico, quello proprio pubblico, bus stile polizia penitenziaria dei film americani un po' microbo e con i sedili dello scuolabus, fa tutte le fermate fino a destinazione, porte spalancate ed urlatore affacciato che scaraventa all’interno persone e bagagli senza fermarsi, per scendere fai da te, lanci il bagaglio e lo segui a bomba…dopo 7 ore allucinanti, con tanto di camion ribaltato che ha bloccato la strada per un ora, strade push up e un via vai continuo di passeggeri incastrati tra i sedili e gli altri sessualmente avvinghiati come l’atac alle 8 di mattina, mi ritrovo nella stazioncina della tranquilla citta' di Chandigarh.
Arriviamo al tramonto giusto in tempo per sfiancare un riscioaro, simpatico ma testardo, che ad ogni costo doveva trovarmi una sistemazione economica, missione impossibile qui, la città è fuori dal comune costosa, educata, gradevole, viali alberati, parchi, cricket e divieto di fumo in strada, una svizzera nazista, alla fine lo riporto col suo risco' al punto di partenza, faccio da solo grazie, non lo potevo più vedere arrampicarsi sui pedali…girare qui è piacevole anche se dell’India ha davvero poco, la città è divisa in settori numerici, pulita e residenziale, con splendide ville e palazzine residenziali, disegnata da un architetto svizzero/francese.
Tra le cose interessanti da vedere mi ha incuriosito il Rock Garden creato da Nek chand, scultore gaudista autodidatta che si divertiva a raccogliere materiali da demolizione in citta' e ne faceva opere raffiguranti animali e uomini, alla fine realizzo' una sorta di museo abusivo che, una volta scoperto dall'amministrazione inizialmente intenzionata a demolirlo, e' divenuta una delle maggiori attrazioni del paese...fortuna, avrebbero fatto una stupidaggine perché è piuttosto interessante creato con materiali di riciclo e roccia, un delizioso labirinto di arte e natura, merita davvero la visita.
Chandigarh è troppo educata e tranquilla per me, decido quindi di dirigermi verso Delhi e poco dopo trovo il bus…arrivo alla stazione dopo un viaggio sulle montagne russe (le strade anche se nuove sono pessime, ci sono migliaia di cantieri aperti) e mi lancio subito nella metro direzione pahar ganj, proprio in mezzo tra la old e la new Delhi, inferno residenzile dei turisti da tutto il mondo...ma cheap ;-)

Andrea, Delhi

2 commenti:

  1. buon natale a tutti voi, salutami tanto i tuoi...di a Nerina che m'mancno li so crispell e la chitarra
    :-)

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