"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

Percorsodiviaggio


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venerdì 9 aprile 2010

Da Lhasa al "Texas"

Attraversiamo spazi sterminati, laghi ghiacciati e un ambiente rinvigorito dalla primavera.
Sono sul treno più “alto” del mondo, il miracolo ingegneristico cinese.
Il percorso è senza dubbio suggestivo ma d’inverno deve essere davvero impressionante.
Il treno è dotato di ogni comfort, c’è anche l’acqua bollente gratuita, ovviamente visto che tutti gli occupanti girano con il contenitore del tè, sempre, ovunque, e poi per sopravvivere scorte di noodles istantanei (dall'India sostituiscono i miei pasti di emergenza economici) che qui superano ogni più rosea prospettiva commerciale, ci sono un’infinità di gusti e “accessori”, alcuni inquietanti ma non sono male anzi e poi mi fanno venire in mente Zenigata J.
Passerò in treno 48 ore da Lhasa fino a Chongqing.
Sono solo nello scompartimento e passo le ore a leggere e pensare.
Eh, il pensiero degli ultimi giorni non mi da tregua, non faccio altro che analizzare tutte le emozioni che ho vissuto in così poco tempo, un lampo che mi ha attraversato la mente ed il cuore in maniera profonda.
Tento di distrarmi con un film, della musica, scrivendo ma...non funziona, il laptop è impazzito, deve essere la pressione all’interno del treno, va in tilt ogni volta che tento di accenderlo quindi mi dedico a Terzani, si ancora, è la terza volta ma non mi dispiace, anzi.
Dopo le prime 24 ore il paesaggio cambia il cielo abbandona i brillanti colori divenendo mano a mano sempre più coperto, la terra delle colline e dei monti è di un marrone “opaco”, così come le abitazioni e i piccoli centri abitati che mano a mano si scorgono, tutti hanno lo stesso cupo colore del suolo…marrone umido, il sole non c’è, solo nuvole e foschia.
Le fabbriche e le miniere aumentano costantemente così come le immense ciminiere che sputano fumo grigio mentre migliaia di quintali di cemento devastano il paesaggio, strade, ponti, costruzioni titaniche senza fine.
È strano, sembra proprio di vedere le mie emozioni cambiare tonalità durante il tragitto.
Abbandono le luci, il tepore, gli spazi verdi e colorati, per ritrovarmi in un luogo che involontariamente, senza la dovuta lucidità, non riconosco, accetto.
Non è giusto quel che provo condiziona immotivatamente il tutto forse, ma ne sono consapevole, non voglio stare qui, non ora.
Sul treno conosco un ragazzo un militare cinese, con le poche parole a disposizione passiamo parte della serata insieme, a sue spese, è così entusiasta di riuscire a comunicare con uno straniero che chiama a casa e decide di invitarmi da loro per una notte in una cittadina poco prima della mia destinazione…ma parlando con lui percepisco in qualche modo che non è il caso, lo sento... nonostante alle 5 del mattino me lo trovi nello scompartimento per l’ultimo tentativo.
No scusa, sarà per un'altra volta…
Quando seguire i sensi.
Nella stessa sera prima di andare a dormire incontro anche il primo straniero del treno, è salito a Xi’an e va proprio a Chongqing.
Si chiama Abel Giancarlo, insegnante di arte moderna ad El Paso, Texas, madre italiana e padre messicano.
Che mix.
La crisi economica si è abbattuta anche su di lui.
Ha perso il lavoro come molti americani, ma viste le difficoltà nel cercarne un altro e la voglia di impiegare in maniera costruttiva il suo tempo, ha deciso di partire per 5 settimane a spasso per la Cina…e non si vuole più fermare.
È un ragazzo estremamente intelligente, gentile e disponibile, sincero, e per fortuna visto che data la “gentile” insistenza del governo Cinese ho dovuto cambiare piano e sono arrivato qui senza un indirizzo, mappa o una vaga idea di dove mi trovo, vabbé che ormai…
Lui ha prenotato tramite la sua Guest a Xi’an una dimora in città, il pick up lo aspetta alla stazione…dopo pochi secondi aspetta anche me J.
Il posto in realtà è un appartamento al 24esimo piano di un lussuoso grattacielo (che inizialmente mi stava spingendo ad abbandonare il veicolo in corsa) che ha una stanza adibita a dormitorio con 6 letti, bagno (il migliore in 5 mesi), living room con plasma e dvd, tutto lindo e con internet free per 30 yuan, circa 3 euro.
Eh, sempre fidarsi dei sensi.
Chongqing è una città provincia di 35 milioni di abitanti, l’area urbana è in continua espansione come tutto il paese del resto, divisa dal fiume Jailing e dotata di autonoma copertura atmosferica dello “spazio” a causa della foschia, ma soprattutto dell’inquinamento dovuto allo smodato impiego di carbone per produrre energia elettrica (tipico della Cina).
Giriamo per la città e devo dire che alla fine non è male, moderna, pulita ed in continuo fermento, e poi è infestata di bancarelle di alimenti “trucidostenibili” ovunque, amo il cibo di strada quasi quanto il mio conto corrente J.
Rimaniamo li solo un paio di giorni, sufficienti però per comprendersi l’un l’altro, parliamo delle nostre vite. 
Mi racconta degli U.S.A. con le stesse perplessità con cui io parlo dell’Italia, dell’Europa, dei modi di fare dei giovani, degli eccessi, della violenza, così come della politica, i suoi personaggi, la povertà, le illusioni, gli stereotipi  e tutti gli altri problemi di un occidente che con il suo indubbio “benessere” ha creato però vere e proprie sciagure, perdite di umanità e principi, è innegabile.
In più mi racconta del luogo in cui vive una delle città più tranquille degli States, El Paso, ma a distanza di 30 metri da casa sua c’è il confine con il Messico, Ciudad Juarez, una delle città con il più alto tasso di criminalità al mondo, base di narcotrafficanti e orrori quotidiani senza nome.
Le due città si specchiano ma non si guardano formando però una sola area metropolitana, e terrore per tutti.
In special modo quando hai affetti, amici, amore dall’altra parte del fiume, 30 metri separano due mondi al contrario…me ne parla con lucido dolore.
Ha fatto anche una mostra al riguardo e la Cnn lo ha intervistato (abelsite) per l’impatto che ha avuto ma nulla cambia, nulla muta, come gli abitanti che non demordono e non vogliono abbandonare le loro case, i loro luoghi a causa dei signori della droga, dei folli e degli assassini senza scrupoli…e di chi permette tutto questo!
Sono davvero felice di averlo incontrato ha aggiunto molto in poco tempo, forse passerò da lui quando e se riuscirò a raggiungere l’altra parte del globo, al momento le nostre strade si dividono lui si imbarca su un traghetto fluviale che lo porterà a spasso per la regione a me aspetta l' hard seat per Kunming, quello economico.
Arrivo alla stazione dei treni ed in una calca surreale individuo il mio binario.
La scena è di quelle apocalittiche e realmente inspiegabile per me.
Tutti sono ammassati al cancelletto che si spingono, saltano, corrono con pacchi, borse e scatoloni verso la meta, il vagone.
Io tranquillo con il mio biglietto e numero del sedile cammino lungo il binario, mancano 45 minuti e mi fumo una sigaretta in mezzo a questo marasma.
Ad accoglierci le gentilissime hostess piazzate davanti ogni entrata del treno, salgo e...mi trovo davanti una massa di persone intente a sistemarsi proprio in mezzo al corridoio.
Il vagone è adibito al trasporto di 100 persone, 100 sedili, fila da tre da una parte e due dall’altra.
Io mi faccio spazio tra i corpi con i miei zaini e arrivo al mio sedile occupato da un tipo canottato che si fuma una sigaretta, appena mi vede con il biglietto si alza e me lo cede, anche se il mio sarebbe quello accanto al finestrino ma una simpatica signora mi fa capire che è uguale…ok.
Il vano porta bagagli e inverosimilmente carico di qualunque cosa, tranne animali, noi dell’hard seat ci ritroviamo borse e trolley in mano…in qualche modo li sistemiamo, sotto i sedili!
Fa un caldo incredibile ci sono 35° circa all’esterno con una umidità non percentualizzabile, all’interno 4 “frammenti” di vetro apribili.
Tempo 7 minuti e tutti si spogliano, non si respira ed il sudore dei corpi produce una qualche sostanza che inalata fa perdere i sensi per pochi istanti, oltre l’olfatto.
L’ammasso umano nel corridoio non accenna a diminuire, pensavo fossero parenti o amici per gli ultimi saluti ma…no, vengono con noi!
In un attimo sbucano due signore con sacchi neri pieni di sgabbelletti di plastica, quelli per bambini con l'immagine di Cenerentola (che dopo un’ora erano tutti distrutti ammucchiati in un lato) e cominciano a venderli insieme a ceste di materiale organico che tirano fuori da sotto i sedili, la calca si tramuta ben presto in un accampamento in ogni angolo possibile anche in mezzo a noi, sui lavelli dei bagni i bambini, interra davanti alle porte, umani, molti, piccoli e compressi, intravedo solo i denti…
Insomma siamo 170 compagnoni in ogni vagone e ognuno di loro a “sacchi da vendere”.
Nella compressione chiedo a gesti la durata del viaggio, 18 ore  mi dicono, sto per uscire dal treno ma i pezzi di finestrino sono davvero piccoli ed io incastrato…si parte!
Appena partiti iniziano tutti la seconda fase di viaggio, la prima è invadere lo spazio dei paganti, la seconda lo sgranocchio “locustico”.
Cominciano a viaggiare ovunque buste sottovuoto ripiene di zampe di gallina, zampe di maiale, zampe di anatra, zampe…orecchie, nasi, piedi, cosce di pollo e pezzi di maiale e pesce dalle forme più fantasiose, gli immancabili noodles istantanei, bruscolini neri dolci, noccioline, caramelle e uova sode sottovuoto…rumori, sudore e aromi che si confondono, provocano uno stato di confusione in me, sono già a Kunming…no, iniziano a passare i stewart con le vivande, le scorte alimentari sottovuoto, le collanine, cianfrusaglie, bibite, frutta e il balsamo di tigre, con cui uno stewart abbastanza simpatico credo, viste le espressioni dei presenti, improvvisa in ogni carrozza una televendita di 20 minuti, saltellando, sbracciando (sudato come uno stewart animato nel vagone) e urlando verso tutti, un po’ come “il baffo” da noi tempo fa.
Tutti ridono, io tento di ingerire cianuro ma una signora mi offre zampe di gallina e alicette dalla dubbia natura…declino.
Dopo essermi rinchiuso nel vagone ristorante, vuoto ovviamente, scardino la signora che beata aveva dormito tutto il giorno al mio posto e tento di riposare spiaccicato al finestrino, in terra, tra i corpi senza sgabbelletti, tutto il materiale da rifiuto…tutto!
Dormo pochi attimi e fortunatamente durante il tragitto molti scendono i stewart spazzano tra i corpi senza nome e io mi ritrovo a Kunming, senza identità alcuna.
Di treni in 5 mesi ne ho presi, in ogni paese difficile, ma quando si viaggia c’è sempre da imparare…addio hard seat!
 Andrea Kunming

2 commenti:

  1. "living room con plasma e dvd, tutto lindo e con internet free per 30000 yuan, 3 euro."

    OCCHIO AL CAMBIO!!! :D

    "Cominciano a viaggiare ovunque buste sottovuoto ripiene di zampe di gallina, zampe di maiale, zampe di anatra, zampe…orecchie, nasi, piedi, "

    Vebe l'acquolina.... gnam!

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  2. hai ragione è un pò di più...ma non è semplice ricordare tutte le valute!!! (fortunatamente) :-D
    "gnam"???? no no io trito qualunque cosa ma...c'ho er core italiano, al cibo ci tengo un bel pò!!!
    e poi non immagini la quantità di rifiuti per terra...brrrrr...ti passa la fame!

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