"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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sabato 24 aprile 2010

Goood mooorning...e "svejate!"

Halong bay, Halong bay…tutto il mondo vietnamita ti stressa e propone l’imperdibile gita, insieme all’immancabile open ticket, per il luogo naturale più bello del paese, tutti.
Si parte dalla gita giornaliera fino alla tre giorni su veliero cinese, ovviamente i prezzi sono in $ e variano a seconda dell’agenzia/hotel/motobaiker/previsioni meteo e quant’altro.
So che è un posto da non perdere ma in questi giorni ho capito quanto mutevole siano le popolazioni.
Certo è che in nessun paese fin ora visitato non sia stato necessario capire, cercare, “creare” per non essere fregato dalle diversità di esborso dovute dallo straniero, però dopo pochissimo eri in grado di muoverti senza “pericoli” di questo genere, ovvio poi che in paesi più poveri tentino di alzare i prezzi però capiscono in tempi rapidi chi hanno di fronte, nel mio caso è piuttosto semplice J.
Qui è moooolto più complicato, tutti tentano costantemente di manipolare la realtà in qualunque cosa e parlo di tutto, dal cibo alle bevande alle sigarette, dagli abiti ai cessosouvenir, dagli alloggi fino ai mezzi di trasporto, inferno del viaggiatore disorganizzato, non capirai mai qual è il vero prezzo di un biglietto e non solo perché è quasi un impresa comunicare.
Es.: minivan da da a dò, arrivi e l’autista ti spara 50.000, lo guardi e capisci che è uno str…come la maggior parte degli autisti del pianeta (opinione personale dopo 15.000, credo, km e qualche bus preso, scusate!), giro, vago, chiedo (?) entro in stazione e vado alla biglietteria, 30.000, anche se sotto c’è un 25.000 cancellato, nuova tariffa vecchio timbro mi “dice”, la smaterializzo con lo sguardo.
Partiamo e tutti gli altri a metà strada pagano direttamente l’autista in base al tragitto, qelli che scendono con me pagano 20.000!!!
Capito? Nemmeno alla stazione dei bus ti puoi fidare; altro esempio di una quadrata settantenne canadese zaino in spalla: voleva prendere il treno per Sapa e fatta la fila la "simpatica" impiegata gli ha detto che poteva prendere solo quello notturno per i turisti, i treni pubblici giornalieri sono solo per i locali (non è assolutamente vero) e costano ¼ aggiungo io, alla fine è riuscita a fare il biglietto ma dopo 2 ore di lamentele e imprecazioni pagando la 2° classe al prezzo della 1°!!!
Ovviamente questo modo di fare non riguarda il totale degli abitanti ma…una buonissima fetta!
Quindi per capire cosa fare per vedere la famosa bay di cui sopra mi sono sbattuto e scervellato per giorni, ma tutti sparano cifre da 50$ in su per 1 notte in barca (c’è chi ne chiedeva il doppio), troppo visto che lo stipendio medio di un individuo è circa il doppio.
Mentre seduto sul bordo del laghetto rifletto sul da farsi mi si avvicina un tipo distinto con la 24 ore e comincia ad attaccar bottone; scambiamo piacevoli opinioni riguardo alla città, la Roma (…za Roma), al paese, al modo di fare del “vietnamaro” nei confronti dello straniero e quant’altro, lui mi da ovviamente ragione e si scusa non condividendo questi atteggiamenti, ma è così (?)…lavora come receptionist in un albergo di lusso e mi consiglia di rivolgermi a delle agenzie, non agli hotel, e di capire certi comportamenti per il mero denaro (mai!) e…in un attimo ho deciso, vado a Cat Ba Island!
Lo ringrazio della piacevole chiacchierata e lo mollo un po’ ebete sulla panca, mi dirigo alla stazione dei bus e mi informo sulle partenze (visto che la petulante receptionist del mio hotel mi aveva detto che l’autobus c’è solo all’alba, costa di più, scomodo e bla bla, non è vero!), gli autobus partono tutto il giorno dalla stazione, arrivano al porto, ti imbarchi su un traghetto razzo e in un lampo sei sul bus per Cat Ba Town, 8$ e nonostante c’erano tutti vietnamiti sono convinto che si trovi a meno.
Il pomeriggio dopo sono sull'isola.
Il paesaggio è sorprendente almeno fino alla cittadina che ovviamente è tempestata di hotel, rentamelo, ristoranti e vasche di pesci, mitili e crostacei pronti per la tavola, ovunque!
Però non è male devo dire ancora si salva ed è pieno di turisti locali, piacevole.
Il tempo non è granché, ci risiamo, però riesco ad affittare uno scoter per 2$ invece di 5 e giro tutto il giorno in questo spettacolo naturale, ci sono poche strade che tagliano l’intera isola, traffico zero ed una natura dalla selvaggia prepotenza, strabiliante, sembra davvero Jurassic Park.
Ci sono promontori che spuntano ovunque tra la foltissima vegetazione, caverne, il parco (chiuso, co…), campi coltivati tra la rossa terra, villaggi spartani semplici ma vitali e con persone davvero cordiali, sembra un paradiso, rimango davvero colpito e passo una giornata favolosa.
Tento di organizzare la gita di un giorno nella baia ed i prezzi anche qui seguono l’andamento di wall street, ne contratto una a 17$, gita tra i “picchi” con pranzo, visita in kayak nelle caverne e monkey Island.
Purtroppo il giorno dopo c’è un diluvio e rinuncio nonostante l’insistenza del personale, no, non mi va di buttare soldi anche se smette di piovere verso pranzo, ma va bene così sono felice ugualmente di aver visitato questa splendida e ancora turisticamente vergine isola, anche se per poco.
Non lontano da Cat Ba Town sono iniziati dei lavori mostrousi per la costruzione di un’area turistica spaventosa con grattacieli, hotel, centri commerciali, cemento e attracchi per navi di lusso, purtroppo tra qualche hanno anche questo paradiso perderà un pezzo di meraviglia, un grande pezzo di costa.
Dopo i tre giorni sull’isola mi dirigo ad Hoi an centro del paese, con lo sleepping bus pieno, viaggio atroce.
Il luogo non è male, ex citta' portuale internazionale addirittura sin dal II° secolo d.c., con affascinanti edifici storici dalle diverse influenze architettoniche, le sue stradine, i templi e le spiagge.
Il villaggio è stato occidentalmente tirato a lucido e tempestato di negozi (maggiormente sartoriali con abiti occidentali), ristoranti, wine bar e pub dove il nutrito branco western si ritrova in massa per partite di calcio su maxi schermi, musica pop a cannone e birra a fiumi…
I lavori continuano incessanti, peccato perche è davvero un bel posto, infatti patrimonio Unesco…grazie Unesco.
Io decido di rilassarmi ed il pomeriggio esploro la località anche se il caldo è notevole, mi dirigo verso la spiaggia vicina, 6 km, a piedi!
Non voglio pagare un motobaiker come un volo alitalia e poi...chi mi corre dietro?
Arrivo e rimango felicemente colpito, la spiaggia è enorme, sotto le palme i sgabelletti dei ristorantelli organizzati dalle matrone locali che incitano al consumo, tutte imbacuccate con 40° .
Quasi tutte le donne, giovani e non, sono coperte dalla testa ai piedi con felpe, tute, mascherine e cappelli, altre con quei splendidi vestiti tradizionali di seta, pantalone lungo bianco e camicia lunga fino alle ginocchia, questa è un’altra delle immagini più belle di questo paese specialmente all'uscita delle scuole, insieme ai ragazzi con camicia bianca e pantaloni blu, tutti sulle biciclette a centinaia, una splendida confusione.
Passeggio sul bagnasciuga e nella mia mente (mai dare retta alla tua mente) mi convinco di poter tornare indietro attraverso il lungo mare…cammino cammino e mi imbatto in resort da mille e una notte, palme, lettini in legno matrimoniali , materassi bianchi e gazebo stile minchioner.
Ovviamente solo pochi occidentali e vietnamiti in divisa che portano bibite…mah.
Continuo lungo la costa con il vento che allevia dal caldo torrido e dopo un'enorme spiaggia immacolata vedo i "mostri".
Una serie di palazzoni in costruzione a 4 piani a pochissimi metri dal mare, uno spettacolo da brividi, tutto quel grigio in un luogo così bello, che peccato.
Lo so che è normale progresso e bla bla, ma è davvero una perdita a mio modo di vedere, sarebbe sostenibile se costruiti almeno in stile “vietnamita” (ci sono strutture in legno stupende proprio tutto intorno tra il verde e il mare), anche di lusso ma usando materiali a basso impatto ambientale, invece no facciamoci del male…
Proprio uno di questi cantieri termina il mio cammino, talmente sul mare da ingoiare la spiaggia.
Amareggiato entro, nel cantiere, da un pertugio nella rete e tra i saluti e gli inviti a lavorare con loro degli operai/ie, esco dalla porta principale sulla strada, mi tocca ritornare indietro via asfalto.
Anche se scoraggiato da quel che ho visto il giorno dopo affitto una bici (vabbè camminà però..) e vado in spiaggia, nella parte più tranquilla, bellissima tra granchietti bianchi che fanno le buche e…i turisti che sfrecciano con le moto ad acqua.
Però si sta benissimo, tira anche quel fresco venticello che porta via con se la calura ed i pensieri, che ti rilassa, distende, che ti...roonf!!!!
Che ti fa addormentare per tre ore procurandoti un ustione di terzo grado della scala riviste culinarie, edizione gambero rosso gigante!!
Io e il mare abbiamo un problema.
Squamato e dolorante mi dirigo verso Hue, ex capitale politica sotto il regno della dinastia Nguyen, di cui sono rimaste le reali tombe sparse sul fiume dei profumi.
La città è molto carina, ma la temperatura limita le mie escursioni e le loro attività, infatti nell’ora di punta tutto il maschiame vietnamita si rilassa e protegge dalla calura su amache, sdraio e sgabelletti sotto l’ombra dei parchi o all’interno delle abitazioni, a dire il vero il maschio locale passa così gran parte della giornata, le restanti gioca a carte, biliardo, karaoke, mangia, beve e fuma, altro che turchi.
In questo paese (hemm.. non solo a dire il vero) senza ombra di dubbio il motore vitale sono le donne.
Loro lavorano nelle attività (nei cantieri, campagna...), creano e curano i figli, si occupano delle faccende domestiche e qualunque altra cosa si possa fare in una giornata di 24 ore.
Sinceramente non so perché è così e per giunta le donne sono felici e sorridenti, sempre (che gran cultura J);parlando con dei ragazzi australiani, che lavorano qui da anni per una organizzazione internazionale, mi dicevano che la famiglia è strutturata in questo modo per via del recente passato, l’unico “lavoro” degli uomini del paese era combattere, quindi praticamente non erano mai in casa e le donne dovevano occuparsi di tutto, però fortunatamente le cose stanno cambiando e le nuove generazioni sono meno “riposate”.
Mah sarà, ma io tutto questo cambiamento non l’ho visto in nessuno, davvero pochi gli uomini “attivi".
E poi “fortunatamente”…per me è una grave perdita di tradizioni J.

Andrea, Hue

4 commenti:

  1. GOOOOOD morning Vietnam
    Sono mancato un po' Brodo....ma qui è una Geofollia di impegni, ieri è stato il 27 di Aprile...e tu sai...anche se per rispetto al tuo ascetismo tibetano non mi ci sono recato, ti aspetto per il prossimo ;)
    Tra un po' vado ad insegnare...pensa tu :D
    Ciao Brodo e mi raccomando continua a frantumare le distanze.
    Stefano

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  2. goooood morning sctefn...
    mi mancavi un pò devo ammetterlo, specialmente nel mese di aprile il 25, 26, 27...ah, ricordi trash mitologici, un pò mi mancano ma calcola che in Laos è come stare all'oktoberfest con te e Giggi..."doich mark"...insomma mi fì lù professor??
    beh la scocchia ce l'hai;
    fammi avere notizie dettagliate, magari via mail piccolo geocomunista!!!!
    un abbraccio grande ;-)

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  3. Ciao...
    Sono arrivata a INDOCINIAMOCELO... sono in ritardo di un capitolo, ma recupero stasera!!
    Meraviglioso... semplicemente meraviglioso sia il viaggio che l`esperienza che stai facendo!!
    Un bacio.. oggi dal FASDIR domani dall`ufficio Risorse Umane Organizzazione, Gestione del Personale, con Barbara e Alberto, dopo domani...? e chissa` !!!
    Roberta!!

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  4. grazie Roby, ma è dura anche se tutto ripaga...se solo avessi più voglia di scrivere...
    un abbraccio, in qualunque ufficio ti "piroettano", quanto ti capisco ma alla fine è meglio, credo...baci ;-)

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