"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

Percorsodiviaggio


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lunedì 17 ottobre 2011

A volte riformano...

14 ottobre 2011

Dopo solo due anni e mezzo itinerario portato a termine???? 
Dilettante!!!

Ormai ci pensavo da mesi, gli affetti lontani si facevano sentire sempre di più, magari una vacanza dalla non-vacanza, o magari aspetta ancora dai...nel dubbio...nel dubbio c'è sempre il mio "amato" paese, con le sue istituzioni, la sua infernale burocrazia di dantesca visione ed i suoi mille modi per dirti...sta casa aspetta a te!!!!

Quindi dopo gli ultimi due mesi passati a girare tra Thailandia e India eccomi all'aeroporto di fiumicino con mille pensieri ma poche certezze...dovevo in ogni modo rimanere sull'aereo!!!

Andrea, Roma, Itaglia!

domenica 9 ottobre 2011

sabato 8 ottobre 2011

Ecologismo contemporaneo


….febbraio/marzo 2011
Dopo la piacevole parentesi tasmaniese si ricomincia subito a lavorare, c’è il St. Kilda Fesitval.
St. Kilda è il quartiere al mare di Melbourne, quello della movida e dei backpakers per intenderci, molti vivono qui anche se come in tutto il paese un letto in un ostello costa minimo 25$ a notte, capito perché moltissimi hanno un van? Non esistono motel o alberghetti per meno di 70$, un pochino troppo anche per un paese come l’Australia.
Un festival così ancora non lo avevo visto, praticamente tutta la zona è off limits per le auto, dall’alba alla fine della manifestazione, noi siamo arrivati con il permesso alle 7 del mattino e abbiamo potuto riprendere il van  non prima di mezzanotte.
È stato un massacro.
C’è un palco principale proprio a ridosso del mare e poi tutti piccoli stages in giro, uno è proprio accanto a noi non riuscivamo nemmeno a parlare e le persone erano talmente tante che per assistere ai concerti si infilavano fino dentro il nostro stall, praticamente un festival buttato.
Ci saranno state 5000 persone, non si vedevano altro che corpi ovunque, davvero spaventoso.
Ma fortunatamente come spesso accade in questo paese nessun’incidente, tutti sono tornati a casa con i mezzi di trasporto pubblici messi a disposizione dalla città gratuitamente, solo tanta musica, balli e divertimento…per loro L.
Da li abbiamo cominciato anche il mercato settimanale del giovedì sera che si tiene appunto a St. Kilda, solitamente inizia in dicembre ed è uno dei migliori anche per via delle vacanze estive e della chiusura delle scuole, quest’anno è cambiata l’organizzazione e posticipato l’inizio di due mesi, carino vero, ma un mezzo fallimento a livello lavorativo, fortuna che è stagione di fichi J.
Grazie a quelli ci paghiamo la spesa quotidiana, in giardino c’è un albero gigante e tutti i giorni Daniela dopo aver litigato con i pappagalli che se li mangiano, ne raccoglie un bel cesto pieno e li porta all’organic shop vicino casa, gli danno 20$ al kilo, grande.
Per non farci mancare nulla siamo anche andati alla Dolce Italia Festival, che si tiene ovviamente in Carlton, per l’occasione si tentava di entrare nel guinness dei primati per la pizza più  lunga del mondo, ma non credo ce l’abbiano fatta il tempo era pessimo.
Ad ogni modo io Daniela e Lino ci siamo fatti un bel giro per la festa, era strano sembrava di stare veramente in Italia, nella piazza principale tavoli e stand davanti ad un palco (compreso quello della porchetta), musica italiana ovviamente old style e tanti anziani, italiani veri ve lo garantisco, che ballavano a ritmo di vecchie canzoni, poi la mostra delle auto d’epoca italiane, musica e spettacoli, carino.
Una cosa devo dirla.
Gli italiani conosciuti in Australia sono molti, tra questi ad esempio le pimpanti zie di Daniela, sorelle di Ada, con i loro mariti, fidanzati o amici, ovviamente italiani, beh mi hanno lasciato senza parole, parlare con loro è come essere davanti al portone di casa, in Italia, ma non l’Italia attuale fatta di finti americanizzati o mediocri imborghesiti, ma quella vera, delle persone che hanno principi e ideali, sudore e sacrifici, che nonostante siano arrivati qui da giovanissimi portano con loro quel bagaglio umano e quei nitidi ricordi di un paese con una reale identità.
Mi ha impressionato parlare con loro e a quanto tengano al fatto di essere italiani nonostante tutti questi anni trascorsi dall’altra parte del mondo, i loro modi, il dialetto, lo spirito mai domo e con quella assoluta convinzione di essere parte del paese, lo sono ci mancherebbe.
In Italia ci vanno spesso e nonostante a stento riconoscano il paese in cui sono nati hanno sempre quella fiducia, quella consapevolezza che mai possa perdere la proprio identità! Gente vera.
Ringrazio Daniela per aver condiviso ancora una volta con me il suo mondo, certo non deve essere stato facile, specie ai tempi dell’adolescenza vivere in una famiglia italiana tra italiani in Australia, ma alla fine credo che abbia ripagato, tutte le zie e i cugini dimostrano questa mia idea, sono davvero eccezionali, anche se alcuni non parlano italiano ce l’hanno dentro, ben chiaro, come un marchio indelebile…mi piace parecchio, passerei mesi a parlare con loro, splendidi.
Uno dei doveri di un cittadino straniero ospite in un paese è certamente quello di partecipare attivamente hai bisogni della comunità, anche lottare se necessario, difendere i diritti e le idee dei più deboli…in questo caso dei ciclisti.
In un paese così efficiente e spazioso c’è chi lotta per abbassare ulteriormente il tasso di inquinamento (quasi inesistente qui), promuovere l’utilizzo delle due ruote e sensibilizzare gli autisti alla presenza dei stessi sulle strade, o semplicemente protestare.
Uno dei mezzi più originali ed efficaci è certamente il World Naked Bike ride, con lo slogan As Bare As You Dare, e chi lo organizza praticamente per l’Australia?
Daniela!!!
O il suo lato oscuro, non l’ho ancora ben capito…
Da una settimana il telefono non fa che squillare dalle 6 del mattino, giornalisti, programmi radiofonici, la tv nazionale, la polizia, è un continuo.
Annualmente tutto deve essere organizzato minuziosamente con le forze dell’ordine, estremamente gentili e disponibili tra l’altro, la “protesta” parte da dal parco vicino Fitzroy per fare un giro del centro città e tornare al punto di partenza.
È ora di pranzo, siamo al parco io, Daniela, Sharnie e tanti pennarelli, tinte naturali e secchielli, è una domenica tranquilla a Melbourne, c’è il sole, i bambini giocano, alcuni fanno sport o barbecue con le famiglie, gli uccelli cinguettano tranquilli.
C’è anche Dallas co organizzatore burocratico che si occupa tra l’altro del website, delle foto e dei video.
Dopo un paio d’ore siamo più di 150 persone ed altrettante bici, tutti in intimo a dipingersi il corpo a vicenda e scrivere scritte di protesta di ooooogni tipo, si gioca, si scherza, ci si prepara…anche io.
In giro fotografi, giornalisti e curiosi, alle 15 si parte, sulla mia bici Dallas ha montato l’impianto hifi, musica a cannone oggi per le strade della città.
Tra i partecipanti abbiamo conosciuto anche Saverio, italiano bolognese che vive qui da un anno grazie al working visa e si trova meravigliosamente, ha visto un po’ di movimento nel parco mentre andava a lavoro e…a deciso di partecipare anche lui, ma credo più per Sharnie che per l’evento J.
Il giro è stato divertente, sinceramente ero un po’ spaesato, un conto è girare per cofest un conto in pieno centro città, per giunta siamo passati anche a Carlton, la zona degli italiani, della serie alfa romeo rombanti, catene d’oro al collo e baffi, invece si sono tutti fermati e cominciato a scattare foto ed applaudire, è stato sensazionale, come davanti al teatro della città gremito per il musical Mary Poppins, un tripudio, o per la foto di rito davanti al Victoria Parliament House (quest’anno senza sposi), tutti con le bici sopra la testa; molti ci incrociavano, si guardavano in torno poi si spogliavano e si univano alla corsa, oppure altri si spogliavano e salivano sulla bici di qualcuno…mamma mia che giornata allucinante, decisamente insolita…solo a Melbourne poteva essere così libera.
L’unica cosa strana è che sul telegiornale nazionale e sui quotidiani ci sono finito io, in prima pagina, uno dei pochi con le mutande…fortuna altrimenti chi la sente mammà J.
Con tutto questo da fare di una cosa mi sono dimenticato…è scaduta la mia estensione, devo lasciare il paese!
Ma per Pasqua c’è confest e in 3 settimane Daniela deve lasciare casa, chi ci va a confest? 
Chi lo fa il trasloco?
Ho capito, il mio iniziale piano per il giro del mondo deve andarsi a fare benedire, pure lui, troppo da fare e troppo da dare indietro, nella vita si deve imparare anche questo…
Il biglietto per la Thailandia con il mio nome mi aspetta, la terza volta quest’anno, esco, faccio spese per il mercato e…torno nel posto dove dovrei essere, semplicemente, felicemente qui.

Andtrea, Melbourne, Australia

venerdì 7 ottobre 2011

Piccolo è bello

....gennaio/febbraio 2011
Tornati a casa dopo confest abbiamo passato due giorni a denuclearizzare la macchina i vestiti e le attrezzature, polvere, ragni ed insetti vari si erano impossessati di tutto, anche perché il lavoro continua e fortunatamente il tempo è buono, ma non in tutto il paese; in New South Walles è tutto allagato, tremendi temporali hanno piegato lo Stato ed è stato dichiarato lo stato di emergenza, la città di Brisbane è sotto l’acqua e in città girano addirittura gli squali, assurdo.
Migliaia di persone evacuate e danni incalcolabili, pazzesco.
Noi continuiamo a lavorare freneticamente e durante la settimana riusciamo a trovare il tempo di andare anche al mare, a trovare Ada e Glen che sono in vacanza con amici, e fare qualche festicciola con tutti i ragazzi, compresi Michel, Johanna e la piccola Minowa, ovviamente a casa di Daniela, ormai è venduta :-D
Un sabato abbiamo ammutinato St.Andrews per provare un mercato a Lorne, sulla ocean road, il tempo non era bellissimo ed il mercato un po’ “comune”, inizialmente eravamo abbastanza panicati perché ci sentivamo un po’ fuori luogo, eravamo gli unici ad avere diciamo cose meno ovvie e temevamo il fallimento, invece come sempre le donne si sono fomentate e la giornata è finita in un crescendo inimmaginabile, alcune passavano ore all’interno e si provavano di tutto, come bambine.
Nel pomeriggio andiamo a trovare Julie, una compagna di scuola di Daniela, non si vedono da parecchi anni perché dopo il divorzio dal marito si è ritirata con tre figli sopra Lorne, cioè sopra, dispersa in mezzo al nulla praticamente; per l’occasione verrà anche Jane, la migliore amica di Daniela dai tempi della scuola, non ho mai parlato di lei ma è assolutamente una donna fantastica, allegra e piena di vita, al contrario della cricca lei ha un lavoro normale, fa la segretaria e ama il suo lavoro, il suo lavoro ama lei, sono felice di rivederla è troppo positiva e politicamente scorretta, come me.
Seguiamo le indicazioni stradali che ci ha inviato e raggiungiamo a fatica il luogo.
Julie è insegnante di psicologia ma per anni ha lavorato in polizia, ad un certo punto si è stufata e con i figli si è ritirata in questo posto, c’era solo uno shed e per un po’ hanno vissuto qui fino a quando lei non ha conosciuto attuale compagno ed insieme hanno deciso di costruirsi una casa ed una nuova vita.
In un anno e mezzo hanno realizzato questo sogno, costruito una casa di strow-bale e iniziato a creare una piccola fattoria.
Hanno capre, oche, galline,  mucche, un alpaca , cani, gatti e due bei suini, quest’ultimi non hanno intenzione di riprodursi e se continuano così saranno costretti a farne salsicce, sapendo del mio trascorso mi hanno chiesto se posso “confezionarli” per loro...no, non sono così esperto :-)
Con queste poche bestie e l’orto non hanno praticamente quasi bisogno di nulla, producono e utilizzano tutto il necessario per l’alimentazione, anzi, quotidianamente vendono nelle cittadine vicine i prodotti che confezionano, dal latte allo yogurt, le marmellate, le conserve o la verdure…sono fantastici.
La casa è bellissima fuori “paglia” dentro legno, da anni ormai mi incuriosiscono le costruzioni alternative come mud brick, legno o paglia, secondo me dovrebbero essere prese in seria considerazione specie in occidente, ma quest’ultima non l’avevo mai vista da così vicino, stupefacente, solida, “viva”, mi ha lasciato senza parole.
Lui mi mostra tutti i libri , i disegni e i metodi di costruzione descrivendomi tutto nel dettaglio visto che l’ha praticamente fatta lui con qualche amico e un architetto, ci hanno messo poco più di un anno per costruirla e speso 150.000 dollari, nulla, assolutamente nulla.
Mancano ancora delle rifiniture ma è semplicemente favolosa.
Ci hanno accolto con un entusiasmo contagioso e sin da subito hanno cominciato a parlare come se si fossero viste l’altro giorno, raccontandosi tutto quel che è accaduto negli ultimi 10 anni fino a sera e per l’occasione lei ha preparato anche la cena in stile italiano, cioè pasta, questo lo poteva evitare.
I bambini non vanno a scuola lei gli insegna tutto quel che può (questa è una cosa frequente in Australia, specie se vivi in posti remoti) ma devo dire che non si avverte, sono svegli e capaci, non si lagnano ne frignano, e hanno occhi scintillanti, very clever.
L’educazione Steiner è stata ovviamente al centro di alcune discussioni, a breve i ragazzi andranno a scuola e voleva avere da Daniela alcune delucidazioni e suggerimenti, e probabilmente sarà “materia” di incontro nel prossimo futuro, molte sono le famiglie interessate nella zona e probabilmente Daniela ne sarà coinvolta…
Il week end è finito e noi torniamo a casa, è stato davvero interessante conoscere Julie e la sua famiglia e bello rivedere Jane.
Il 24 gennaio è stato il compleanno di Daniela e abbiamo festeggiato la serata a casa di Ada con un piccolo buffet, Daniela non ama i compleanni tanto meno le feste quindi con i ragazzi abbiamo organizzato semplicemente una scampagnata vicino casa al fiume, un modo per rivederci tutti.
Per un paio di settimane avremo solo da lavorare il sabato, molti mercati sono finiti e gli altri iniziano a metà febbraio quindi….quindi dopo le fatiche di questi mesi abbiamo deciso di farci 12 giorni di vacanza, dove possiamo andare senza spendere troppo e senza volare?
Tasmania :-)
Nonostante non stiamo mai fermi mi sembra come di tornare on the road, troppo semplice l’Australia, abbiamo bisogno di vero wild.
Prendiamo il traghetto all’alba e con il fedele van ci imbarchiamo direzione Devonport, dopo 12 ore siamo li, fa freschetto da queste parti.
In 12 giorni abbiamo praticamente fatto il giro dell’isola, partendo dalla deliziosa Lunceston siamo arrivati fino alla costa est nella Great Oyster Bay, a Coles Bay per l’esattezza dove abbiamo pernottato nel National Park per poi il mattino seguente fare una demoniaca ma suggestiva rampicata per osservare dall’altra parte la famosissima Winglass Bay, km di spiaggia bianchissima e mare cristallino…wow.
Tutto il parco, come tutti i parchi australiani, sono estreme mante efficienti, i rangers danno informazioni dettagliate, consigli e pile di depliant e mappe, praticamente il navigatore che Sandro a regalato a Daniela per il compleanno quasi non serve.
Da li scendiamo verso Port Arthur passando per la costa ed i suoi tesori naturali, spiagge bianchissime, paesaggi che ti lasciano di stucco, coste a picco nell’oceano, vecchie cittadine ferme nel tempo, canguri e simili che sbucano da tutte le parti, piccole farms dove sostare ed assaggiare ogni genere di prelibatezza prodotta in questa piccola straordinaria isola, tutti prodotti sono il massimo di purezza che si possa trovare, quello che non trovo sono le esatte parole per descrivere.
Port Arthur è stato nel 1800 uno dei peggiori penitenziari mai esistiti, ribattezzato “l’inferno in terra”.
La visita mi ha lasciato un po’ così, il luogo si presenta bellissimo, con dei graziosi giardini vittoriani, un prato sterminato e i resti degli edifici dell’epoca in parte ristrutturati; per gli australiani questo è un luogo storico molto rilevante, per me no.
Il luogo appare decisamente splendido, meglio dei giardini della regina, ma rimane pur sempre un penitenziario storicamente violento.
Anche la visita con il traghetto ultra moderno per “ammirare” l’isola dei prigionieri minorenni, isolati li per via delle violenze sessuali che subivano nel penitenziario principale, non mi incuriosisce affatto, anzi.
Sinceramente non mi affascinano questo tipo di esperienze e nemmeno a Daniela, poi come se non bastasse, nel 1996 questo luogo è stato scenario dell’ennesima tragedia, un giovane folle ha sparato nel bar, nel parcheggio e alla biglietteria, uccidendo 33 turisti senza motivo…basta, la visita è finita.
Insomma Port Arthr lo potevamo evitare anche per i 30$ cha abbiamo pagato a testa per il biglietto di 2 giorni, ma almeno quelli in parte li abbiamo ammortizzati, li ho rivenduti a metà prezzo a due eccitatissime ragazze del Queensland fuori nel parcheggio, buona visita!
Il nostro tour prosegue senza ombre, ci piace troppo viaggiare e questo posto è bellissimo quindi destininzaione Hobart, li avremo modo di vedere Sally e Rioso, anche loro hanno deciso di farsi una vacanza in Tasmania ma con qualche giorno di ritardo, e non sono gli unici, in giro ci sono anche Johanna e Michael con la famiglia di lei venuta dall’italia in vacanza, solo che non possiamo vederli perché fanno un altro giro, peccato.
La città di Hobart mi piace, a differenza di Daniela io la trovo molto affascinante; la città si affaccia sul mare con alle spalle un monte, da Salamanca Place prendiamo delle stradine che si inerpicano verso l’alto e raggiungiamo la sommità da cui si gode una bella vista della baia, intorno tante viuzze che si perdono in dell piazzette tra casa davvero magnifiche, sembrano finte per quanto son belle, in giro ristoranti, molti italiani e negozietti, davvero carina.
Il giorno dopo diamo abbiamo appuntamento a Sally e Rioso al Salamanca market che si tiene ogni sabato (deformazione professionale), dicono sia bellissimo.
Ci incontriamo e subito facciamo un giro curioso e criticoso per il mercato, anche se io vorrei fare colazione e già ho adocchiato una vecchietta mezza tedesca che promette bene….la sentenza è unanime, il mercato è bello, molti stalls, ma è turistico..ah, maledetti hippies :).
Partiamo da Hobart terminando il nostro tour dell Tasmania tutti insieme, dirigendoci verso Mount Field per visitare le famose Russel Falls, km e km nel mezzo del National Park; la notte abbiamo dormito in mezzo alla foresta, non so se potevamo ma lo abbiamo fatto, dopo cena tutto si è animato e piccoli mostrini somiglianti a canguri nani hanno accerchiato i nostri van, io impazzito gli correvo dietro nel buio per le foto.
La mattina seguente faceva freddo, parecchio, io e Daniela non avevamo pensato a questa ipotesi quindi ci siamo vestiti con tutto quello che avevamo, cioè nulla, mentre camminavamo verso le cascate gruppi di turisti giapponesi ci fermavano per farci foto, ero troppo ridicolo con i calzini rosa e i sandali L.
Il giorno seguente siamo arrivati a Lake Claire, il freddo aumentava così come le persone iper equipaggiate che ci fissavano in modo strano, abbiamo campeggiato in riva ad un fiume bellissimo, Rioso con il suo macete si aggirava nei pressi della riva in cerca di legna, dall’acqua tentava di tirare su un albero, è proprio matto.
Il fuoco però ci ha salvato la vita e stretti intorno ad esso abbiamo cenato e parlato fino a tardi, nel silenzio più assoluto, senza nessuno intorno, solo noi e quello spettacolo di suoni e stelle, mi sto seriamente innamorando di questo paese.
Da li ci siamo diretti verso Strahan, la più famosa cittadina della West Coast, ma a parte tour  organizzati e le simpatiche botteghe di legnami, abbiamo trovato interessanti le nuove e pulite docce pubbliche della città, tutti sotto…
Verso la strada per Stanley ci siamo fermati una notte alle Hellyer Gorge, in un simpatico rest area occupato da tutti i grey nomads con i loro campervan superaccessoriati, dopo cena, pasta all’arrabbiata per me e Daniela, riso e verdure per Sally e Rioso, siamo andati a letto lasciando i piatti sporchi nel secchio fuori dal van, ma ad un certo punto abbiamo sentito dei strani versi uniti a strani rumori, io e Rioso siamo subito usciti per vedere cosa era e…a ravanare nella padella dell’arrabbiata c’era un piccolo diavolo della Tasmania.
Incredibile, troppo raro per essere vero, appena gli abbiamo puntato le torce si è dileguato ma mai scorderò questo evento.
Purtroppo questi splendidi animali sono in via di estinzione, questa volta pare che non sia colpa dell’uomo ma di un tipo di cancro che non gli lascia speranze, per questo è rarissimo vederli in natura…soo cute.
Il viaggio sta terminando ma prima di tornare verso Devonport decidiamo di concederci un paio di giorni di mare, quindi dopo una breve visita a Stanley, altra graziosa cittadina situata in mezzo ad una micro penisola, e dopo la colazione della vita, ci ritroviamo a Rocky Cape, campeggiati praticamente sulla spiaggia.
Il tempo è magnifico e nonostante l’acqua gelida ci concediamo due giorni di totale relax al mare.
Rioso già ha fatto amicizia con tuti grey nomads (i g.n. sono pensionati che arrivati alla fine della loro vita lavorativa, con i figli già indipendenti, decidono di vendere tutto e comprarsi, solitamente, un bellissimo caravan e con questo passare anni e anni a girare per il paese, appunto nomadi grigi), e con il tipo che abita al di la del piccolo fiume di tee tree che sfocia nel mare, io Daniela e Sally ci spappoliamo o leggiamo.
Verso sera ceniamo tutti insieme e mentre Sally e Daniela se la svignano, Rioso dopo un paio di birre comincia a parlarmi delle sue teorie.
Rioso è un carissimo ragazzo, competente ed estremamente interessante, è in pratica una sorta di alchimista, si fa da solo tutto, dalle “medicine” alle verdure, dalla birra (davvero ottima) all’acqua smagnetizzata, a qualunque altra cosa, è un McGyver filosofico un po’ ossessionato diciamo, il problema è che crede estremamente a quel che pensa e cerca costantemente di fartelo capire.
Con me è guerra persa, io ascolto tutto e tutti, specie teorie sulla fine del mondo (a proposito inizia il 27 settembre 2011 con i cataclismi), i profondi cambiamenti universali nel 2012, il knowledge book, le vibrazioni cosmiche, il calendario maya e tutto l’ambaradan davvero, mi piace ma…. ma è inutile, io non ascolto nemmeno me stesso, sono un caprone.
Quindi quando mi dice, facendomi guardare nello splendido cielo stellato della Tasmania un piccolo punto luminoso, quella è la stella di Reyhan (non so come si scrive), io vengo da li e tornerò a casa fra 400 anni….io che posso fare?? sono proprio la persona sbagliata credimi...
Sallyyyyyyyyyyy
Te lo vieni a riprendere?
Così si interrompono le logorroiche serate di Rioso :-)
La nostra vacanza termina qui, cioè non esattamente, finisce mentre osserviamo i pinguini che al tramonto tornano in spiaggia vicino Devonport, domani abbiamo il traghetto che ci riporterà a casa lasciando questa incredibile piccola isola che è la Tasmania, davvero impressionato dalla bellezza di questo luogo, una piccola Australia tascabile.
Andrea, Tasmania, Australia

giovedì 6 ottobre 2011

Esperienze senza evidenze...o forse si?

....dicembre/gennaio 2010/11
Yeeeesssssssss…visto esteso!
Il simpatico governo australiese non ha fatto una piega ha solo preteso dei dollari (non proprio pochissimi ma sempre meno che lasciare il paese) e che facessi una lastra al torace per la tbc nel caso fossi stato in qualche paese a rischio prima di entrare in Autralia (Asia), quindi in 10 minuti mi hanno fatto la lastra e dopo qualche giorno è arrivata la lettera, tutto liscio posso rimanere fino al 15 marzo J.
Daniela è in Thailand ed io continuo ad occuparmi delle faccende di casa, del giardino posseduto dal demone della crescita, di Jackson, a dire il vero per lui nulla di che solo qualche pasto italiano che preparo con vero piacere, visto che a casa non c’è molto tranne qualche pomeriggio in cui lui e la sua band fanno le prove in salone, a quanto pare “saranno famosi” da quando triple j li manda in onda quotidianamente, poi ci sono Lino e i gatti che ovviamente stanno una pasqua; solo il fucker è a rischio estinzione, quel maledetto gattaccio ne fa una più del diavolo, me lo ritrovo ovunque, nei scatoloni, nei cassetti, a grattare le finestre mentre fa maam maam, mica miao come tutti gli altri, oppure salta e corre in giro per casa come un indemoniato, a volte penso sia un po’ scemo, più lo “espello” dalla dimora e più escogita modi per entrare, fucking fucker!!!!
Ada, la grandiosa mamma di Daniela, mi chiama quasi tutti i giorni per informarsi della situazione e sapere se mi serve qualcosa, è sempre così cara con me, anche perché sono italiano ed insieme chiacchieriamo per ore specialmente della figlia, lei vorrebbe che non facesse la “zingara” e avesse un lavoro dalle 9 alle 5, che si mettesse il tajer tutti i giorni, una volta alla settimana dalla parrucchiera, un marito con una posizione e tutto l’ambaradan ed io ovviamente scherzando gli do sempre ragione mentre Daniela sclera e si incazza da morire io rido come un matto…sono proprio un bastardo dentro J.
L’unica idea infelice di Ada è stata invitarmi al tennis club.
Lei ed il suo compagno Glen ogni venerdì hanno l’appuntamento al club con i loro amici per giocare a tennis, sono una dozzina di arzilli pensionati piuttosto agguerriti, maggiormente donne, ci teneva troppo che andassi e nonostante gli abbia spiegato che non gioco da quando ho 17 anni,  non ero un granché nemmeno all’epoca, e che non ho uno straccio di tuta o scarpe da tennis per andare è riuscita a farmi dire di si…
Arrivo al club con qualche minuto di ritardo, ho sbagliato direzione all’uscita della freeway, mi presento con quello che ho trovato, un paio di scarpe rubate a Jackson, il mio vecchio costume come pantaloncini, la maglietta più sportiva che ho, quella di De Rossi, gli occhiali da sole maculati di Daniela e la clip a fiori per i capelli…osservo gli sguardi dei soci nel club, non faccio proprio una bella figura, ma Ada fa finta di nulla e mi dice che sto benissimo (angelo), tu giochi con me! Ada forse è meglio che giochi contro il muro io…
Alla fine abbiamo fatto non so quanti set, game, o come diavolo si chiamano, so solo che dopo 3 ore e 6 coppie affrontate ero distrutto, io e Ada abbiamo perso sempre, io non facevo che correre come un forsennato per tutto il campo, lei mi diceva daiii corri con quelle gambe, mentre le arzille vecchiette mi prendevano a pallettate, è stato un massacro.
Ada non aveva mai perso così malamente ma è stata gentile e carina tutto il tempo, alla fine mi sono divertito un sacco devo ammetterlo nonostante tutto, anche se sono sempre più convinto che lo sport non faccia per me.
La nota più lieta è stato il buffet a fine partita dove tutti hanno portato cibarie preparate in casa, li mi sono fatto valere non ho molti rivali J.
È sabato, le 4,30 am, devo andare a St. Andrews per il mercato, anche se solo qualcuno deve portare i soldi a casa; arrivo, monto tutto e sistemo lo stall a modo mio con le braccia che mi fanno male e le gambe di legno, maledetto sport…il set up non è come quello di Daniela ma che ci posso fare?
La giornata è bellissima, tutto fila abbastanza liscio anche se è la mia prima volta da solo, qualche chiacchiera con Rioso e Sally, con Micky, gente che mi saluta ma non mi ricordo chi sono, l’unico neo le vendite, non molte a dire il vero, è difficile per me maschio e senza conoscenza della lingua vendere vestiti da donna, nonostante le donne qui sono molto smart e spulciano la merce in totale autonomia non posso fare come Daniela che gli dice ti sta bene sul sedere, ti fa bellissime tett…insomma, se ci provassi io mi prenderei tanti di quei schiaffi…ma alla fine ok, quasi 500$ dollari, non male per un wog.
La settimana è passata Daniela è tornata con un sacco di roba compresi i regali per Natale, eh si è alle porte, il mio secondo Natale passato lontano da casa ma questa volta mi sento come in una vera famiglia, anche per questo abbiamo deciso di estendere il visto, volevo passarlo con tutti loro.
L’asta si è tenuta poco prima delle feste, molte famiglie sono arrivate ovviamente, la casa è unica, e fortunatamente ad offrire di più è stata una famiglia con due bimbi di origini italiane, lei ci teneva che andasse a qualcuno che potesse vivere pienamente quella casa, è perfetta per una famiglia.
Certo non è stato semplice, lei e Jack ci hanno vissuto 10 anni e c’erano molto affezionati ma…nella vita ci sono sempre scelte da fare e in fin dei conti è sempre un immobile.
È la vigilia, tutti a cena da Ada.
Alla cena ci sono i fratelli di Daniela, parte dei nipoti e Jackson con la ragazza, all’inizio è stato un po’ strano ma piano piano la serata ha preso una direzione inaspettata, Daniela ed il fratello Sandro (piuttosto ottuso) hanno cominciato a cantare vecchie canzoni mentre Glen faceva da dj e a ballare insieme alla moglie di Sandro mentre Cristian inseguiva i nipoti per tutta casa con una di quelle infernali racchette elettriche per ammazzare le zanzare, un delirio, sotto gli occhi attoniti dei figli di Sandro, di Jackson e della fidanzata, non avevano mai visto così divertiti i proprio genitori, è stata una serata davvero bellissima e inaspettata da parte di tutti, un bel Natale…
Finiti i festeggiamenti cominciano i preparativi per ConFest, Micky ci presta il trailer, dobbiamo portare parecchie cose visto che ci aspettano due settimane in mezzo al nulla senza elettricità e connessioni di alcun tipo, abbiamo dovuto comperare anche un generatore…
27.12.2010
Confest, Down to Earth, non è esattamente un festival ma una cosa diversa, nacque negli anni ‘70 da gruppi di hippie intenzionati a cambiare il mondo, si discuteva di problemi di natura sociale, ecologica e di modi di vivere alternativi.
Negli anni si è un po’ modificato ma senza perdere di vista la condivisione di aspetti sociali e alternativi.
Il luogo dove si svolge attualmente è di proprietà dei primi pionieri, hanno questo immenso pezzo di terra vicino l’anonima e bogan cittadina di Moulamein, subito dopo superato il confine con il New South Walles.
Non ci sono segnali lungo la strada tranne delle bandierine in mezzo al nulla.
Tutto si svolge in questo desolato pezzo di terra vicino ad un fiume, tutti coloro che arrivano cominciano a costruire i villaggi, si veri e propri villaggi creati dal nulla, ci sono lo gipsy village, tranquillity, dove non si fuma, non si beve, non ci sono droghe e non si fa chiasso, poi il poli village, facile da capire, il teepee village, fatto ovviamente tutto di teepee indiani costituito dal gruppo dei più fighi, e così via.
Semplicemente unico.
Un enorme camping di 2000/3000 persone che arrivano da tutto il mondo, non molto pubblicizzato fortunatamente ma un evento davvero unico nel suo genere.
Solitamente le “strutture” sono sempre pronte prima della data di inizio ma quest’anno a causa del maltempo parte della zona è sotto l’acqua, quindi i volontari, praticamente tutti dovrebbero fare almeno un tot di ore di volontariato, stanno ancora sistemando l'area, gran parte di essa è stata spostata in un altro punto quindi le tubature dell’acqua, i bagni, il market, le docce, tutto è da rifare.
Quando arriviamo c’è ancora la ruspa che sta facendo spazio nell’area del mercato e tutto è un po’ un casino.
Noi siamo praticamente i primi del mercato e abbiamo il compito di decidere lo spazio e fare in modo che tutti quelli dopo di noi si mettano a semicerchio raggiungendo così la zona del cibo e creare in fine un enorme area vuota nel centro.
Nei giorni seguenti arrivano tutti quanti compresi i nostri amici, tutto non è ancora pronto ma i ragazzi si danno un gran da fare per sistemare le cose essenziali e noi diamo una mano.
Descrivere confest è abbastanza complicato, qui ognuno può fare ed essere quello che vuole nella massima libertà ma anche nell’assoluto rispetto.
Non ci sono alcool, carne, sigarette, droghe, chi vuole si porta tutto da casa, tranne la carne, tutti vegetariesi….azz….
Le aree intrattenimento sono: la sauna (mai andare dopo le 22),  la piscina (idem), la piscina di fango, la spiaggia, i fire place, dove la sera si svolgono i fire twirling le performance con il fuoco accompagnati da decine e decine di drumers, cosa davvero trascinante e stupefacente, la silent disco, assolutamente inimmaginabile, una discoteca all’aperto con tre dj che suonano contemporaneamente ma per ascoltare la musica vieni dotato di cuffie e puoi scegliere il tipo di musica che vuoi ballare, una diversa dall’altra, totalmente allucinante e divertente, la prima volta che l’ho visto credevo fosse una candid camera, esilarante, poi c'è lo spazio per bambini, dove possono leggere, mascherarsi, colorarsi e giocare, quest’ultima nemmeno servirebbe, qui i bambini hanno uno spazio di “essere” totale e chiunque si prende cura di loro, fortunati!
Durante il giorno hai solo l’imbarazzo della scelta, nel mezzo del quartier generale ci sono delle grandi tavole di legno con su scritto data, orari dal mattino fino al tramonto e la zona designata, per cosa?
Per fare qualunque cosa…discussioni di ogni genere, arti marziali, balli, tutti i tipi di yoga, tantra, massaggi, riparare bici, laovrare il legno, c’è la libreria e qualunque altra cosa possa venire in mente, sono i workshop quotidiani, chissà fare qualcosa lo insegna gratuitamente a chi è interessato, qualunque cosa.
Noi abbiamo sistemato il doppio stall per l’occasione e la nostra area “casetta” diviene immediatamente spappolatoio comune, arrivano tutti, Amit con la sorella matrona venuta in visita dal Canada, Daniel, Sharnie con la piccola Malika, Sally e Rioso, Tommy con la nipote venuta dall’Inghilterra, ect…insomma, tranne Miky e Megan che sono ad un altro festival ci sono praticamente tutti e di più.
Ops, dimenticavo, nemmeno Vicky c’è, si sta sposando con un ragazzo indiano in quel di Delhi, auguri…
Noi lavoriamo vero, apriamo dalle 10 del mattino fino alle 10 di sera, ma spesso ci allontaniamo per girare o fare qualcosa, c’è sempre qualcuno che ti sostituisce per un po’, quindi ne approfittiamo per fare un giro in bici, o una sauna, una doccia o un bagno nel fiume o che ne so..
Come detto tutti hanno libertà di essere quindi in molti girano nudi ed altri vestiti con qualunque costume si possa immaginare, lo scopo di tutto questo è essere se stessi, staccarsi dal quotidiano e riprendere semplicemente il rapporto con madre terra ma ancor di più con le persone.
È qui che abbiamo conosciuto molto meglio ragazzi che già conoscevamo, come Dean e Marni, specie Dean, il McGuyver per eccellenza; il nostro generatore appena comprato e mai usato non funzionava, appeno lo ha saputo, nonostante stesse montando tutto il suo impianto elettrico è venuto ad aiutarmi, ha smontato il generatore con un coltellino, mai fatto prima, ha capito dove era il problema e lo ha bypassato e acceso, l’unico rischio dipendeva dal fatto che la parte rotta era quella della sicurezza, ma fortunatamente non è successo nulla, un gesto semplice ed un contatto breve, ma da li tutti i giorni a seguire sono stati diversi, fino al giorno del mio compleanno dove lui nonostante il divieto di carne mi ha fatto per merenda un panino con il bacon (da qui ormai sono dipendente), le sue uniche 4 fette divise con me…lo so sembra stupido ma li  tutto ha un altro significato…ahhhh...bacoooon J.
Oppure quando abbiamo conosciuto la giovine coppia Johanna e Michael, lei italiana del trentino lui australiese del west asutralia, sono sposati con una bambina di 4 mesi e sono a confest, con la bimba, nulla di più naturale...
Sono amici di Miky e Megan e si sono conosciuti qualche anno fa in uno dei rainbow gathering che si tengono in giro per il mondo e da poco vivono a Bendigo, ma solo per un po’, sono praticamente stati sempre nel nostro stall, specie lei e la bimba, mentre Michael girava tutto il giorno con i suoi poi o si allenava a camminare sulla corda o saltava da qualche parte, è un ragazzo puro, vero e iperattivo, non si ferma mai, infatti la sera è uno degli animatori del fire twirling insieme a Marnie, la prima volta che l'ho visto danzare con quei poi infuocati al ritmo dei drums sono rimasto senza parole, un dio.
Con loro è nato subito un bellissimo rapporto tanto che, sempre per il mio compleanno mi hanno fatto un’altra gradita sorpresa, una bottiglia di vino rosso ed un vassoio di salami e formaggi misti cha abbiamo condiviso con tutti, ha passato ore per uscire da confest e raggiungere la città più vicina solo per farmi questa sorpresa...può sembrare banale ma non lo è, tutto quel che viene condiviso con tanta spontaneità ha un altro sapore.
Come le incredibili patate fritte che mi ha fatto Daniela, sempre per festeggiare, pagate 2 dollari l’una da quei pulciari dello stall delle patate al forno e poi fritte nel nostro pentolino, semplicemente divine….insomma, ho festeggiato un compleanno inaspettato e in maniera indimenticabile, con persone che appena conosciute sembrava mi conoscessero da una vita, grato…
Qui tutte le emozioni escono fuori, non ci sono barriere o maschere, tutto è esattamente com’è dentro ognuno di noi, semplice, pacifico e bello, alle volte meno però…come la sera di capodanno in cui dopo la festicciola tenutasi davanti al nostro stall a base di tequila e limone con tutti i ragazzi,  Daniela è andata a dormire lasciando la porta del van aperta.
Io ero in giro un po’ con Amit ma poco dopo sono andato a letto, serata pesante, ma non è passata nemmeno un'ora che di colpo ci siamo svegliati, il van era infestata di zanzare assassine e noi totalmente ricoperti di punture, sono uscito indemoniato maledicendo tutte le forme di vita di questo pianeta, ma da una stradina nel buio è risbucato Amit, what's up maaaan? Gli ho fatto vedere come eravamo conciati e lui no problem maaan, wait.
È tornato con una bomboletta di mortein, l’ammazza forme di vita, due spruzzi un easy maaan, porte chiuse e dopo 5 minuti siamo tornati a dormire, io sembrava avessi l’orticaria e mai dimenticherò quell’attimo, mai successo nulla del genere…quindi, tutto fuori nel bene e un pochino nel male J.
Le giornate a confest proseguono lente e piacevoli, anche perché siamo riusciti a procurarci il bushman, lo schermo protettivo squaglia melanina del vero australiano, le zanze qui sono una cosa assurda, atipica, ma è dovuto all’inaspettata pioggia di quest’anno, tutti sono in panico, ma tutto è ok.
Per il resto in giro c’è sempre qualcosa che accade, come i pomeriggi con Peter Gleeson ed il suo Spontaneous Choir, un simaptico capellone barbone bianco conosciuto da tutti per le sue performance a base di risate...molto interessante.
Ma interessante è chiunque qui, compresa la combriccola di stilisti francesi che annualmente vengono per trovare idee e novità da proporre per le nuove linee moda del vecchio continente…davvero unici in tutti i sensi.
Per finire Daniela ha avuto una delle sue geniali idee, panico.
Alla fine di confest si fa una sorta di show, una gara, dove tutti possono partecipare esibendosi in qualunque forma artistica, coperta o meno, il presentatore è Jan Paul Confestier e lui legge la lista dei concorrenti, ci siamo finiti pure noi!!!
Nikki, l'ex ragazza di Daniel, è una stilista di intimo maschile e ha chiesto a Daniela di portare per lei a confest qualche campione della sua nuova linea per saggiarne le reazioni.
Ovviamente alcuni nello stall hanno notato quei sexy undies da uomo ma non proprio tutti, quindi Daniela ha pensato bene di farci fare una sfilata!!!
Io, Amit, Michael, Rioso e Dean siamo i modelli (centro come un cavolo a merenda ma…è confest), praticamente i Take That de noartri, mamma miaaaaaa!!!!!!
Prima dell’ingresso in passerella Amit ha deciso di fare un minimo di coreografia ma....l’idea delle banane proprio non la condivido J.
Ad ogni modo è andato tutto liscio, non abbiamo vinto ma nessuno di noi, tranne Amit (è davvero unico), aveva mai fatto una cosa simile in pubblico, Dean, Rioso e Michael erano esaltati da un’esperienza del genere, semplice ed esilarante…troppo divertente.
Da dire c’è molto ma...adesso basta così...
Andrea, ConFest, Australia

mercoledì 5 ottobre 2011

Di tutto un pò

...novembre/dicembre 2010
In questo periodo durante la settimana ci occupiamo spesso della casa, come detto Daniela la sta vendendo e a Dicembre c’è l‘asta.
Due giorni a settimana la casa è aperta al pubblico per le ispezioni, si prende un appuntamento con l’agente ed il sabato e la domenica si visita, quando noi non ci siamo, quindi per venerdì sera la casa deve essere tirata a lustro ed il prato tagliato.
Erano 10 anni anni che in Australia non pioveva, l’estate la temperatura arrivava a più di 45°, l’erba era secca, il consumo d’acqua fortemente contenuto, pochi litri al giorno a testa, non si poteva innaffiare o lavare la macchina, bbq vietati, la situazione era grave a tal punto che il governo decise di costruire dei desalinatori per poter utilizzare l’acqua del mare, una spesa astronomica fortemente criticata che non è mai servita.
Fu nel 2009 che ci fu quell'incendio che spazzo via parte dello Stato di Victoria, 4.500 km² distrutti e quasi 200 persone morte, per non parlare dei danni ambientali ed animali.
Migliaia di persone hanno perso tutto ciò che possedevano, compresi Miky e Megan, Sally e Rioso e Vicky.
In quell'incendio ci capitarono in mezzo, a Kinglake, mentre le fiamme arrivavano come asteroidi infuocati, loro fuggivano di casa in casa, da vicino a vicino, spaccando le finestre e sperando che il vento girasse mentre tutto intorno ardeva, fortunatamente alla quarta casa fu così.
Riuscirono a raggiungere il posto di raduno della città passando tra corpi carbonizzati e macchine in fiamme, l’inferno.
Alcuni si salvarono nei modi più assurdi, rimanendo in un ruscello o dividendo la tana di wombat, fu una tragedia che il paese ancora porta nel quotidiano. I sopravvissuti persero tutto ma il governo fece in modo di aiutarli concretamente dando un anno di affitto gratis a tutti e il successivo a metà prezzo, e per chi possedeva una casa gli venne ricostruita entro due anni (anche grazie alle assicurazioni).
La popolazione non fu certo da meno, anzi, in ogni città si crearono enormi centri di raccolta dove tutto ciò che era stato perso si poteva riavere gratuitamente, grazie alle ingenti donazioni della gente comune da tutto il paese, dalle forniture d’arredo ai vestiti, dall’elettronica alle automobili, al cibo… fu una cosa straordinaria tutti riebbero almeno le cose materiali perse, anche di più.
Nel giro di due anni tutto appare normale (un po’ come a L’Aquila no??), tranne gli occhi di chi racconta quei momenti.
Fortunatamente ora non è più così, piove abbondantemente qui in Victoria nonostante sia estate, i dam sono pieni, l’acqua si può utilizzare senza limiti e l’erba cresce felice…ed io la devo tagliare una volta a settimana, quasi un acro con quel maledetto arnese, lawnmower!!!
Quindi mentre Daniela si occupa delle pulizie io mi occupo di sistemare la casa ed il giardino, questo è davvero faticoso L.
Oltre a questo ci stiamo preparando anche per l’FRL, il festival di tre giorni che si tiene a Bilyana, un anfiteatro naturale vicino Eldorado, north Victoria, oltre che aiutare Daniela con il mercato avrò anche la possibilità di lavorare nel Chai Tent, non si arriva mai a fine mese J.
I giorni passano intensamente ma per una cosa riusciamo sempre a trovare il tempo, cucinare (Lino dimagrisce e io ingrasso J).
Da troppo non cucinavo qualcosa, tranne i maledetti noodles istantanei, quindi finalmente posso dare sfogo ai miei desideri (anche se Daniela da buona italiana ci tiene alla sua cucina), praticamente non si mangia mai fuori, questa casa ha bisogno di regole, ed il cane non mangia più scatolette, gli cucino io!!!! (sono appena arrivato in un paese occidentale e già non mi sopporto più).
Solitamente facciamo la spesa vegetale a St. Andrews  il sabato ma durante la settimana anche ai shops vicino casa, a MacAdam square, cercando per quanto possibile di evitare Coles o Woolworths che praticamente hanno il monopolio del cibo “multinazionale”…tutto il mondo occidentale è uguale; la mattina io e il fido manzoLino ci dirigiamo verso i shops ovviamente lui sosta un minuto dalla sua fidanzata ma con poche speranze visto che in questo paese tutti gli animali domestici (non essendo australiani) devono essere registrati e “impossibilitati alla riproduzione”, sempre che non si abbia un permesso, poi dedica un pensierino nello splendido prato tagliato del vicino (mentre io lo chiamo da dietro un albero cercando di non essere “sparato”) e poi si arriva in piazza, lui va dritto dal butcher  (si pronuncia buccia, la prima volta che ho sentito questa frase io vado dal buccia, pensavo fosse un amico di Daniela, tipo il patata, il zucchina, il buccia…invece è il macellaio, ha riso per mesi, ignoranza senza confini J), mentre io prendo le cose nel negozio biologico quando esco lui ha già in bocca un osso di dimensioni abnormi, credo di dinosauro, che a stento tiene tra le fauci, non posso nemmeno entrare a prendere la carne che già vuole tornare a casa, è proprio un ciccione, per questo ci capiamo J.
I macellai sono uno spasso e adorano Lino rimpizzandolo di ossa quotidianamente, come sempre capisco la metà di quel che dicono quindi ci facciamo sempre un sacco di risate, ovviamente loro parlano sempre di cose un po’ spinte (inutile tutti uguali in tutto il mondo), però la carne è inimmaginabile, questo in tutto il paese, mai mangiato in vita carne più buona e decisamente a buon prezzo come quella australiana, anche se non la mangiamo molto spesso visto che quasi tutti gli amici sono vegetariesi e durante la settimana c’è sempre qualche gradito ospite, a pranzo o a cena.
Tutti passano durante la settimana specie quelli  che hanno un lavoro “normale” tipo Tommy l’irlandese che manovra scavatrici, o Vicky la greca insegnante di inglese nella più importante grammar school della città, o Sharni con la piccola Malika, quest’ultime vengono spesso da Daniela, è come una sorella maggiore per lei e si confidano molto visto che Daniela ha una certa esperienza con i bambini, è anche insegnante per extra lessons nella scuola Steiner Sophia Mundi di Melbounre, quindi, essendo Sharni mamma single di 23 anni trova in lei un’affidabile e competente confidente.
Prima di partire per Frl grazie alla gentile concessione meteo ci siamo organizzati per un camping in un luogo davvero splendido, il Wilsons Promontory National Park,  il parco nazionale più a sud dello Stato proprio di fronte alla Tasmania.
Sulla strada per la penisola gruppi di canguri ed emù ovunque, una natura incontaminata e lussureggiante, intorno il mare…
L’entrata costa circa 20$ se non erro, poi ci si trova immersi nel wild, solo piazzole di terra tra gli alberi sparse in diverse zone, la struttura con bagni e docce sulla collina, 4 tende che si possono affittare per gruppi senza attrezzature e poi nulla, solo natura, un paradiso.
Ci sono moltissimi walks da fare tutto intorno alla penisola, alcuni durano giorni e bisogno essere attrezzati, maggiormente sono le comitive scolastiche in vacanza ad effettuarli con i loro maestri/e, tra cui Vicky J.
Nessuno si aspettava di vederla con la sua classe in camping, Vicky!!!!
Siamo rimasti a bocca aperta, non è tipo…
Noi ovviamente ci siamo piazzati con i van tutto intorno all’area ed in mezzo abbiamo montato lo stall come spappolatoio, per il resto assoluto relax tra mare e natura, durante il giorno anche se l'acqua era gelida era impossibile resistere; durante la sera ci si ritrova tutti insieme per cantare, suonare chitarre e percussioni, in mio onore anche la fiera dell’est di Branduardi eseguita magistralmente da Miky, lui è belga e solo da 10 anni si è trasferito in Australia dopo una vita di viaggi e questa canzone gli ricorda quando era ragazzino e l’ascoltava per radio…anche per me tanti ricordi.
Questo è un luogo davvero unico, durante il giorno siamo circondati da parrots multicolore e uccelli di ogni genere, durante il tramonto fanno capolino i splendidi wombats, sono adorabili, dopo lo yak sono di nuovo in love per un animale, è troppo bello…
Non sono mai stato tipo da camping ma qui in Australia è una cosa comunissima e da quando sono arrivato non facciamo altro, se poi hai la fortuna di avere un comodissimo van accessoriato, anche se in maniera spartana, di tutto il necessario beh, non hai davvero bisogno d’altro, unico.
Purtroppo l’idillo dura solo 2 giorni, due giorni inimmaginabili, belli, il terzo comincia a piovere (comincio a pensare di essere io) e decidiamo di tornare tutti a casa L.
Nemmeno una settimana e siamo di nuovo on the road, destinazione Eldorado.
Lungo la strada non faccio altro che notare la quantità di cartelli che popolano le strade australiesi, oltre  all’abbondanza di quelli stradali, addirittura che indicano la velocità con cui bisogna fare le curve (tutte le curve del paese), ci sono quelli che avvertono di stare attenti a questo animale o a quest’altro o a tutti insieme,  ma quelli che mi saltano maggiormente all’occhio sono quelli un po’ terrificanti, del tipo “se corri muori” con una bara disegnata, “non bere alla guida stupido!” con immagini parecchio forti, “attento al motociclista se non lo vedi lo uccidi” con un incidente mortale nell’immagine, “droga, alcool, velocità e fatica ti uccidono” con esposta la macchina demolita nell’ultimo incidente, “vai piano stupido!” con una giovane ragazza morta, ect..…ci credo che tutti rispettano i limiti, mi fa paura anche prendere la macchina a me…ma il motivo è un po’ più serio, questa è la politica adottata dal governo ormai da anni per fronteggiare i molti incidenti stradali causati specialmente da alcool e droghe che affliggevano questo paese dall’animo anglosassone.
Anche se campagna piuttosto cruenta è riuscita a diminuire drasticamente il numero di incidenti, grazie anche ai ferrei controlli e alle salatissime sanzioni, insomma se bevi o ti droghi dormi in macchina e vivi, grazie.
Finalmente arriviamo, il primo festival senza timore di pioggia.
Il luogo nemmeno a dirlo è bellissimo, vicino ad un fiume in mezzo al nulla, l’organizzazione già è operativissima, tre aree per la musica già montati in tre differenti zone, gli stand del cibo e il bar già operativi, così come il chai tent (è praticamente il luogo più frequentato nei festival australiani, più del bar), i bagni dei “poop brothers” quasi finiti (tradotto fratelli mer…così si chiamano gli inventori ed installatori di questi particolari bagni “biologici” che montano in tutto il mondo!), insomma manchiamo solo noi del market.
Una volta decisi i posti e montati gli stall mi dirigo da Twed, la padrona del chai tent, per discutere del lavoro e accordarmi sui miei turni, si lavora in parecchi li.
In serata arrivano tutti i nostri amici e sin dalla prima sera trascorriamo il tempo con loro e conoscendo tutti gli altri, poi nanna.
Il festival prende subito vita, si alternano più di 70 artisti e ci sono circa 2000 persone ma niente caos, niente disordini, solo divertimento allo stato puro, tanti bambini che cominciano ad animare gli spazi e sorrisi, tanti sorrisi.
Noi cominciamo anche a lavorare ma non è uno di quei posti dove la gente viene per acquistare, specie vestiti anzi, qualcuno nemmeno li porta,  come molti festival è più un luogo di aggregazione e condivisione assolutamente pacifico e tranquillo.
Inizia anche la mia avventura lavorativa ma dalle prime ore capisco che non sarà facile, il caffè in Australia ha poche sfumature e parecchi nomi: caffe latte, flat withe, cappuccino, moccaccino, baby chino, double shoot, normal black, double black, macciato (non è un errore), con cow milk, soy milk, ect…non che non conosca la materia, anzi, dopo 5 anni di scuola alberghiera e 15 di lavoro tra bar, alberghi e ristoranti qualcosa avrò imparato, il problema sta semplicemente nella creazione dl prodotto.
Innanzitutto non ci possono essere tre persone che lavorano simultaneamente alla macchina del caffè per farne uno, nonostante ci siano 50 persone in fila, poi non si può riempire il braccetto di caffè fino a farlo straripare per poi pressarlo fino all’esplosione della macchina stessa con derivante bruciatura del prezioso liquido nero, oppure munirmi di un termometro da immergere nel latte per “l’esatta temperatura”, per ogni caffè??? Non ci siamo.
Per che cosa poi?? Tutti in questo paese bevono il caffè con latte schiumato in un bicchiere da mezzo litro, che si chiami come ti pare sono esattamente tutti fatti nello stesso modo (tranne l’espresso che è senza latte e poco meno di mezzo litro), cioè un cappuccino, l’unica differenza sostanziale sta nello spolverare con il cacao oppure no, punto.
Ah, santo tempo perso…l’unico momento di soddisfazione è durante il turno serale quando ci siamo solo io alla macchina del caffè, al chai e ai tè, ed il socio di Tweet che prende gli ordini, easy J.
Ho provato a prendere anche gli ordini ma molto spesso non riesco a capire o scrivere i nomi, ma il problema si è risolto attribuendo ai simpatici clienti nomi personalizzati; 3 caffe latte for batmaaaan, 2 cappuccino for bob dylaaaan, giggiiii were is giggiiii, your black coffeeeee.…e così via…J.
Durante il giorno fa caldo e fortunatamente il fiume è proprio dietro di noi, in molti passano il pomeriggio al fresco facendo le attività più disparate, dalla musica, allo yoga (onnipresente), al chanting, oppure semplicemente all’ombra vicino la riva o a fare il bagno, chi nudo chi meno, uomini donne o bambini, non c’è la minima vergogna da parte di nessuno, senza il minimo esibizionismo o erotismo, assolutamente, in tutti c’è un senso molto umano riguardo alla nudità, una sorta di rispetto e indifferenza, più vicino alla normalità e mai alla volgarità.
Ad essere sincero non ci sono abituato e devo dire che mi lascia piacevolmente indifferente nei confronti degli altri, ma aiuta me stesso ad essere più in armonia con il mio corpo, non lo avrei mai creduto…
Verso sera, con il fresco tutta l’area si popola, la musica comincia a suonare sempre di più e il piazzale comincia a colorarsi di ragazzi che ballano e bambini che si divertono con i devil sticks, i poi (come quelli del fire twirling), gli hula hop che qualcuno mette a disposizione per tutti, e ancora maschere e trampolieri...è fantastico.
Poi la sera tutti scatenati sotto il palco centrale a ballare e cantare, anche noi una volta chiuso, tutti insieme ci ritroviamo a godere delle serate...wow, mai visto tanto sano e semplice divertimento.
 Questo primo festival senza fango finisce e mi dispiace, l’atmosfera è stata piena di energia positiva e tante cose vissute, ma dobbiamo tornare a casa, Daniela deve partire per una settimana destinazione Thailand, serve stock per il prossimo appuntamento,  confest,  il prossimo Natale, ed io...in teoria dovrei lasciare il paese perché il visto scade tra una settimana ma abbiamo deciso di provare ad estenderlo senza dover uscire e poi rientrare, non posso lasciarla sola con tutto questo lavoro…no??? J
Speriamo bene…

Andrea, Melbourne, Australia