"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

Percorsodiviaggio


Visualizza ormediviaggio...sul mondo in una mappa di dimensioni maggiori

venerdì 14 maggio 2010

Dal "tele tubing" ai pupazzi...

Non era in programma ma ho dovuto, so che la curiosità è donna ma….
Era di passaggio e mi sono detto perché non vedere questa fantomatica Vang Vieng?
Eccomi qua nel centro fattoni del sud est asiatico, tappa irrinunciabile di pischelli e non in cerca di emozioni forti, forti…”illuministiche”.
Il paese in se non ha nulla tranne due strade, il fiume Nam Song e alcune caverne.
Le strade sono composte da ristoranti, caffè, negozietti e agenzie turistiche, niente più, ah si, un tempio buddista di cui nessuno sa il nome.
Passeggiando per la strada mi sono accorto subito della stranezza dei ristoranti, quasi tutti non hanno tavoli con sedie ma comodi rialzi in legno con cuscini, tavolino stile nippo e tv, quest’ultime trasmettono per l’80% la serie tv  Friends e il cartoon I griffin,  da almeno tre anni dall’alba al tramonto, ininterrottamente, gli altri si spartiscono dvd e partite di calcio, punto!
Il “menu” è abbastanza occidentale, se non fosse per l’inserto happy menu.
Happy shake  con oppio o erbe “aromatiche” o funghi….happy pizza, bag qui bag li, infusi…insomma il paradiso dei non pensanti.
Detto così può sembrare un postaccio ma non lo è, anzi, prima di tutto è incastonato in un luogo che nemmeno a dirlo è stupendo credo che abbia anche le caverne più belle che ci siano nel paese (io ne ho vista una ma a momenti ci rimanevo per via della guida pischella che correva al buio come un matto tra le voragini, una è stata sufficiente) con guest house bellissime, bungalow di legno sulle due rive del fiume in mezzo al verde con amaca e silenzio tra picchi da sogno e a cifre ridicole; paradiso per amanti di rafting e climbing.
Secondo perché la serenità è diffusa ovunque, tutto è lento e rilassato, certo magari si incontra qualcuno che parla da solo, un’altra che collassa mentre parla con un amico, un altro che cammina tutto il giorno per la stessa via, però niente di pericoloso o spaventoso, almeno se preso in giuste dosi, ah, tranne per il tubing, appunto.
Il tubing, questa parola rappresenta in breve il luogo.
Si va in una delle agenzie sparse, ci si guarda, si paga e si parte, si in qualunque momento, per pochi dollari vieni dotato di una camera d’aria di un camion, lanciato in un tuc tuc  con altre persone e lasciato a pochi km dal paese, sul fiume, ad attenderti musica a cannone, lao lao gratis (whisky di riso artigianale) , un cartello che dice testuale please, buy some drink before do jumping, thanks, un mucchio di gente invasata e… si parte!
Ci si lancia nelle putride acque del fiume “sbragati” sulla comoda camera d’aria che lenta si fa trascinare dalla fievole corrente, nemmeno 4 metri e il primo bar pista di lancio ti butta una corda per l’attracco; ci sono tavolini, gente, bevande, una piscina per la lotta nel fango, musica e il trampolino.
Un trampolino di circa 10 metri con un omino che tiene una corda con un trapezio alla fine, afferri il trapezio, ti lanci, ondeggi e se ti dice bene ti tuffi nel punto più profondo, folle…ma ho dovuto farlo J.
E così per i restanti km che lenti affronti sul tuo copertone tra decine e decine di bar e ristoranti che ti prendono a bottigliate (di plastica con attaccata la corda) per farti fermare da loro, sono ovunque, con la loro musica, il loro happy menu e i loro trapezi/scivoli assassini, dico assassini perché ho visto parecchie persone tornare il pomeriggio con gambe o braccia sanguinanti quando gli andava bene, ok lo sballo ma farlo su un fiume con altezza che varia ad ogni cm e con rocce taglienti ovunque è un pelino pericoloso J.
Dopo il tubing tutti in doccia poi ci si ritrova in un ristorante o bar, sempre con cuscini e amache (uno sballo solo per quello) per iniziare la serata tra cibo, birra, secchielli di whiskey e coca, musica e altri happy meal…i personaggi non si contano, meravigliosi, da tutto il mondo e di tutte l’età, ci sono ragazzi che lavorano gratis nei vari bar notturni (che chiudono a mezzanotte massimo) o nelle discoteche di bambù lungo la riva (che si raggiungono attraversando ponti di bambù abbastanza pericolosi visto lo stato…), cioè non esattamente gratis, vengono ricompensati con cibo e bevande,  qualche fortunato altro J.
Se fossi venuto 10 anni fa qui forse mi sarei fatto tentare dal provare qualche prelibatezza ma sono troppo vecchio per queste cose…
Nel mio Tele Tubing ho incontrato molte persone, davvero le più assurde, ma anche persone interessanti come Francesco e la sua compagnia, architetto fiorentino esiliato spontaneamente in quel di Hong Kong per imparare la lingua e per lavorare, visto che nel nostro bel paese…però con estrema determinazione è deciso a tornare in patria e fare ciò per cui ha dedicato anni di impegno e sacrifici, lucido.
Descrivere la “fisionomia” di individui incrociati è impossibile, ma posso dire che nonostante l’assurdità del luogo l’ho trovato divertente e pacifico…J.
Ma dopo (soli) 4 giorni sono ripartito, destinazione “contro”, la piana delle giare.
Arrivo nella cittadina di Phonsovan, una volta si chiamava Xian-huang, città spazzata via dai bombardamenti americani, la regione è la più bombardata al mondo tanto che la nuova città è stata in parte ricostruita con i resti di bombe e materiali bellici riciclati, ogni hotel, casa, bar, ristorante o agenzia, ha una quantità impensabile di bombe, missili, pallottole, mine e quant’altro come ornamento o veri e propri pezzi di abitato urbano.
La cittadina è abbastanza desolante, ma stranamente invasa da occidentali, americani per lo più, e con parecchi elicotteri che volano quotidiani nei cieli…mah.
È sede del Mag, organizzazione che si occupa della rimozione di mine e bombe inesplose e dell’Uxo, fondazione delle nazioni unite intenta ad aiutare per il medesimo scopo…
Da qui si possono visitare le misteriose giare nella valle.
Nessuno sa esattamente da dove provengano, cosa sono e chi le ha create.
Si dice che abbiano all'incirca duemila anni ma i misteri sono molti al riguardo, come per i siti; io ne ho visitati tre, quelli canonici, però mi hanno assicurato che ce ne sono un centinaio nella provincia e a breve alcuni dovrebbero essere aperti.
Devo dire che sono abbastanza inquietanti, strane direi, alcune alte più di due metri e sparpagliate in modo anomalo, altre con coperchi grossi e pesanti, interessanti…tutto intorno caverne, quelle dove i lao si rifugiavano per scampare ai bombardamenti ma aimè per molti non ha funzionato, alcuni raccontano cose raccapriccianti al riguardo, storie di padri e nonni che è meglio lasciare dove sono…
Riguardo le giare la credenza locale parla di anfore per giganti ma ovviamente si tratta di credenze, quello che non è affatto immaginario è lo stato della regione; ci sono ancora moltissime bombe inesplose e avventurarsi da soli in quest’area non è assolutamente sicuro, ne sanno qualcosa i malcapitati che sovente si ritrovano negli ospedali, in special modo i bimbi delle zone rurali.
Ancora capita di imbattersi in bombe inesplose alcuni di loro giocando o lavorando per la valle ne pagano il caro prezzo, prezzo dovuto alla solita stupidità umana, centenaria, millenaria…tra le mani dell’innocenza sono pezzi di metallo, giocattoli, per alcuni fonte di guadagno per riciclo dei materiali, ma alla fine si rivelano per quel che sono, a distanza di trent’anni sono sempre armi omicide e molte, tante, sono le persone che ancora oggi rimangono uccise o mutilate dal solito scellerato sistema di vita chiamato “uomo”.

E li chiamano ancora incidenti!

Andrea, Phonsavan

3 commenti:

  1. ZIIIIIIIIIIIIII!
    grande ciccio!
    vorrei fare solo qualche commento al riguardo:
    magara fossi un architetto, ma sono un semplice designer =P;
    e che si ritornero' presto in Italia a provare e a cercare, gente con la voglia di far risorgere sta italia, ormai alla frutta ma con ancora onesti (che alla fine sono di piu dei disonesti.
    ce la faremo. vedrai.

    ps: oi ma io sto al parco nazionale di Koy Yai.
    fammi sapere se passi di qua!=)

    a presto e un abbraccio,
    f

    RispondiElimina
  2. vabbè, designer, dearchitett, deimpagliatore de teste...è sempre un modo per occupare il tempo concessoci no? :-D
    Grandissimo, come state?
    Siete un pezzo avanti, io sono a Chang Mai, domani mi sposto per Pai, anche se il blog è un pò indietro, il laptop mi da noie a non finire e non posso scrivere.
    Sono convinto che ci rivedremo preso, per il momento tantissimi auguri patriotta, ed hai ragione tu, in Italia sono tanti gli onesti, ma un pò oppressi dai mediocri governatori...ce la faremo?
    un abbraccio ;-)

    RispondiElimina
  3. Complimenti per l'avventura! Il Laos e' un posto meraviglioso!

    RispondiElimina