"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

Percorsodiviaggio


Visualizza ormediviaggio...sul mondo in una mappa di dimensioni maggiori

venerdì 11 giugno 2010

Ci sono "limiti" che non si possono superare

Chang Mai…
è davvero carina lo ammetto, come primo assaggio di Thailandia è quel che ci voleva, ma bisogna sempre terminare il pasto...
Vagando per il perimetro fortificato il tutto appare davvero accogliente, pulito e solare, tranne qualche locale occidentale e alberghi “in” ci si sente in luogo abbastanza lontano dal caos moderno, si passeggia tra templi, monasteri, piccoli negozietti locali e case affacciate sulla strada con le famiglie prese dal quotidiano.
Però l’illusione dura poco, alla prima portata le cose cambiano…
Appena fuori dalle mura iniziano le vie principali che si ampliano sulla città, una di queste porta al night market, famosissima "attrazione" del luogo.
Gli edifici cambiano e le insegne si fanno più luminose, grandi, famosissime; i palazzi crescono in altezza, così come il numero di bar,  negozi alla moda, exchange, atm, massage e western food, sono a Manhattan!
Arrivo al mercato poco prima di cena ed è già animatissimo, enorme e frequentatissimo, un fiume di gente che li per li non comprendo da dove sia uscita fuori.
Ci sono migliaia di bancarelle che vendono qualunque cosa la mente possa immaginare, ristoranti all’aperto di tutte le cucine con il/la butta dentro e per la prima volta il fish massage nuova frontiera del relax asiatico.
Questo imperdibile piacere consiste in una serie di vasche non più alte di un metro dove l’individuo stressato-tipo, sedendosi sul bordo con una birra ghiacciata gentilmente offerta, immerge per pochi minuti le sue gambe fino al ginocchio e si fa sgranocchiare da dei micro pescetti; sono come delle alborelle e in parecchi se le litigano per averne un branco attaccato agli stinchi, il bello è che ce ne sono migliaia in giro con tanti appassionati in immersione, stranieri ovviamente.
Ora non so se ci siano dei benefici o meno, magari servirà per la ricrescita del pilu mascuolo (in caso spero le donne si astengano), però mi fa una strana sensazione sapere che dei pesciolini mi sgranocchiano la cute, solitamente sono io che dopo una leggera infarinata ed una piacevole immersione nell’olio ne traggo dei superbi benefici J…sarà una vendetta del mondo ittico?
La sera per cena mi dedico come di consueto al mercato locale - il night market è troppo affollato e movimentato - è piccolino ma assolutamente stoico nonostante sia praticamente circondato da “7 eleven”, ce ne sono un infinità; è frequentato maggiormente da locali ed il cibo è ottimo e a buon mercato, ci sono anche parecchi stranieri, alcuni giovani con giovani locali, altri meno giovani ma sempre con locali, altri ancora piuttosto attempati che passeggiano mano nella mano con donne locali ma della stessa età, sollievo.
Come detto i “farang” sono molti e di tutte le tipologie, c’è chi è qui per business, chi perché a settant'anni suonati si sente ancora un gallo cedrone, chi è alla scoperta del mondo asiatico con la sua lei o con gli amici, e chi viaggia da solo senza meta e denari (tipo me J), ma il numero dei suddetti non sarà mai paragonabile al numero dei bar,  "go go bar"...
Questi bar non li avevo mai visti, aprono il pomeriggio e sono solitamente vuoti ma all’interno c’è sempre un inspiegabile numero di ragazze locali abbastanza giovani, carine, vestite “alla moda” e sempre pronte a dedicarti dolci paroline, canti di sirene non appena attraversi lo spazio profondo in quei tre metri di entrata…non ne ho mai visto uno pieno al massimo pochi maschi occidentali persi in chiacchiere davanti a una pinta, ma non posso dire di più in merito, anche se la fantasia potrebbe perdere il suo scopo, io dopo le 22 sono già in stanza….vecchio dentro L.
Alla fine mi concedo qualche giorno in più a Chang Mai il tempo e l’atmosfera sono splendidi nonostante sia iniziato il periodo delle piogge e ogni tanto la sera si abbatte un breve temporale, in più la domenica c’è uno sterminato, colorito e reale mercato per le vie del centro, tutte le stradine illuminate da banchetti provenienti anche dalle zone limitrofe, davvero uno spettacolo di colori, profumi, suoni e locali, altro che night market.
Però devo ripartire, ho solo 2 settimane e 5 giorni qui sono molti, decido di dirigermi verso Pai, cittadina hippy vicina al confine con il Myanmar, la zona, a detta di alcuni ragazzi incontrati in Lao, è forse una delle più belle del paese, cercherò di fare un escursione in solitaria.
Parto con il bussetto locale microbo e saturo, il percorso per raggiungere Pai attraversa montagne e colline quindi notevole dose di salite, discese e curve, in più il trabiccolo ha un piccolo problema, per poter mettere la terza marcia deve fermarsi all’inizio della discesa (o fine della salita) e prendere velocità, 4 ore di piacevole delirio per un tragitto di nemmeno 140 km…almeno ci godiamo un bellissimo paesaggio L.
Arrivo nel pomeriggio e viste le dimensioni del luogo trovare sistemazione è stato piuttosto semplice e ad prezzo ottimo, 100 bath per una camera grande, nuova e con bagno, tutto lindo; certo è un po’ strana come camera, l’unica a quel prezzo, con un grande angolo tappezzato di mattonelle bianche un enorme lavabo e al posto di un muro un enorme zanzariera con qualche tavola di legno, proprio sul giardino dei vicini, saranno felici J.
Faccio un giro per la cittadina e noto subito molti bar, centri massaggio e tatoo; i residenti sono parecchio variegati, ci sono molti thai con abiti tradizionali provenienti dalle colline vicine, mussulmani (cinesi credo), parecchi stranieri alternativi e molti locali alternativi, tutti tatuati con i dreadlocks e ragazza occidentale dietro la moto, per una volta si sono invertite le parti.
L’aria è molto tranquilla in pochi minuti ho fatto praticamente il giro della cittadina e di per se non offre nulla, belle sono invece le zone delle colline vicine, si organizzano molti treks specialmente per Mae Hong Son dove si può visitare uno dei villaggi delle “famosa” etnia Padaung (rifugiati dalla Birmania), dove sono le cosi dette “donne giraffa”…anche da Chang Mai proponevano gite di questo genere ma informandomi meglio non credo sia una cosa da fare.
Il tutto ha preso una piega piuttosto preoccupante, è divenuto una sorta di “zoo”, attrazione per turisti e flash (dei i loro dollari per l’esattezza), il governo thailandese ha deciso di creare una specie di “villaggi-ghetto” privandoli di ogni normalità, tradizione, dignità, vivono solo con i dollari dei turisti, non grazie ad essi sia ben chiaro.
Non so magari sbaglio ma non mi piace quel che ho letto per troppi motivi, preferisco affittare una moto e girare per i villaggi da solo in mezzo alla gente come sempre.
Stiamo superando davvero il limite, cosa combiniamo per il mondo…?
Prima di cena il tempo comincia a fare capricci quindi decido di tornare in stanza per cambiarmi, accendendo la luce noto qualche formica che si aggira sul lavabo, entro in bagno e ad attendermi 4 bacarozzi giganti che schizzano per il pavimento e sul mio bucato appeso…con la doccia in mano tento di indirizzarli verso lo scolo dell’acqua sul pavimento ma loro nuotano a dorso divertite e cominciano a svolazzare sui muri…esco e vado dalla signora della g.h. per chiedergli se ha qualcosa per invitarle a lasciare a stanza.
Tranquilla e sorridente tira fuori una specie di Baygon delle dimensioni di un estintore ed insieme alla figlia ci dirigiamo in stanza.
Lei è stupita e comincia a spruzzare qualche timido getto, le blatterfly cominciano ad impazzire ma non cedono, lo scontro è impari tanto che alla fine la signora prende un sacchetto e le cattura a mano nuda, indemoniate.
Mi dice che è tutto ok, no problem e se ne va, io ci penso un attimo e la rincorro, gli chiedo se può lasciarmi l’estintore per la notte, solo per precauzione…
Comincia a piovere e tuonare, rientro di corsa e chiudo la porta, mi dirigo verso il centro della stanza e…tutto è in movimento, ovunque, i miei vestiti, gli effetti personali, gli zaini, il cestino, le mura, "sembra" che tutto si muova…le due spruzzate hanno generato l’ira della natura, la stanza è invasa da insetti che volano, bacaschifezze che saltellano e corrono ovunque, formiche di tutte le dimensioni e colori, millepiedi, ect.
Tutto il mondo in una stanza…impazzita.
Io rimango qualche secondo immobile li nel mezzo ad osservare il tutto e capire cosa fare mentre una canzoncina occupa la mia mente…Pai Pai gita fantastica, Pai Pai da solo non sei mai, Pai Pai tutti gli entomi con te…
In pochi secondi realizzo che devo cambiare stanza e parto verso la porta ma un ragno grosso come una crostatina del mulino bianco si ciondola sulla maniglia, è grosso, tanto, e grigio...
Panico, ancora, impietrito e disperato guardo il Baygon thai e anche se a malincuore lo dirigo verso la maniglia, lui barcolla verso terra ed io esco sotto il diluvio correndo sul vialetto cercando di evitare rospi, lumache e tutto l’ambaradan che la pioggia ha scatenato, dico alla signora che son certo di voler cambiare stanza e mi da la chiave di uno dei bungalow in muratura, uno di quelli rialzati, a dire il vero tutte le stanze sono così tranne la mia, ecco perché costa poco.
Mentre torno in stanza va via la luce, completamente fradicio e con la testa poggiata sulla porta decido di andare a cena, più tardi farò il trasloco sempre che non ci pensino loro…
Nella mai testa sempre la solita canzoncina…

Andrea, Pai 

Nessun commento:

Posta un commento