"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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lunedì 21 giugno 2010

Le vie del Buddha sono infinite…o quasi?

Superato lo shock mi ritrovo nel mio nuovo bungalow senza ospiti e relative animazioni…
La mia idea era quella di affittare una moto e scorrazzare per le valli del nord ma il tempo ha deciso, senza chiedermi il permesso, di regalarmi 2 giorni di pioggia, 3 a dire il vero.
2 ore di sole, 1 ora pioggia battente ed elettricità ad intermittenza, praticamente la luce andava via ogni sera!
È stagione di piogge e non posso farci nulla, grrr...
Tranne una breve escursione sul tempio in cima alla collina con i soliti 1500 gradini da affrontare (perché tutte i luoghi di interesse sono in salita? Per comprendere al meglio l’esistenza effimera dell’uomo, non si potrebbe capire anche in pianura? No!) il resto del tempo l’ho trascorso vagando per la cittadina, abbastanza tempo perso specialmente la sera quando incontravi gruppi di pischelli anglosassoni con bottiglie di Johnnie  Walked e mega joint fumanti per la via (diciamo che Pai è un po’ come Vang Vieng in Lao solo più antica ed hippie, parecchio direi…), in pratica ho dovuto rinunciare ad ogni escursione e visto il breve periodo di permanenza concessomi ho deciso di abbandonare il luogo e dirigermi verso sud, Ayutthaya per l’esattezza.
In attesa del bus mi sono ritrovato in un buonissimo ristorante vegetariano ed accanto al mio tavolo una curiosa coppia, lui settantatreenne scozzese e lei attempata signora thai in abito tradizionale, strana coppia a dire il vero e poco loquace solo gran sorrisi.
Ormai in pensione, solo e con i figli adulti, ha capito che stare in Scozia (in un quartiere di italiani) non era più il caso, non riusciva quasi più a camminare per alcuni problemi alle gambe e con la pensione arrivava difficilmente a fine mese così ha deciso di viaggiare e a Pai ha conosciuto lei.
Da 5 anni si è sposato trasferito a casa sua e si è innamorato di questo luogo, vive in un villaggio vicino e ogni giorno con sua moglie viene a pranzo qui, con la sua Harley Davidson; nonostante non parlino molto per via dell’evidente distanza culturale vivono insieme felici, condividono gli ultimi anni della loro vita sorridenti, sereni e senza “acciacchi”, anche quelli li ha lasciati alla vita di prima…bellissimi J.
Con il micro bus sono tornato a Chiang Mai, alla stazione ad attendermi il notturno per Ayutthaya.
Bus davvero kitch tempestato di plastica e colori psichedelici, ma con dei comodissimi sedili reclinabili….talmente comodissimi da farmi svenire e svegliare a Bangkok K!!!
Alle 7 del mattino mi ritrovo nella stazione centrale disorientato e insonnolito, unica nota positiva nessuno si è accorto che dovevo scendere 3 ore prima quindi non mi hanno chiesto la differenza J.
Velocemente evito taxi e tuc tuc dirigendomi vicino al capolinea dei bus, con estrema serenità prendo il 3 e dopo 15 minuti mi ritrova a Khao San Road, ritrovo di tutti i farang, in giro solo taxi e tuc tuc ma non particolarmente insistenti, qualche straniero seduto nei bar con l’ultima pinta e viso lievemente distorto e qualche altro in giro in costume a piedi nudi, ci saranno spiagge mi dico, no, credo siano “funghi”.
Giro in cerca di un alloggio ma non ne vedo, difficile scovarli tra le migliaia di insegne sgargianti e il mio cervello dormiente…
Mi ritrovo in una piazza e mi si avvicina un tipo che dopo le solite domande da copione mi dice che fino alle 15 tutto è chiuso oggi perché festa, holy Buddha, in effetti tutto è chiuso ma vero è che sono le 8 del mattino; mi consiglia di prendere un tuc tuc e fare un giro per la città, oggi tutti i templi sono free entry e per soli 10 bath ti scorrazzano in giro per tutta la città…mah.
Mi illustra un itinerario tipo sulla mappa e mi saluta.
Io rimango un po’ interdetto ma proseguo la mia ricerca.
Dopo 10 minuti mi ferma un altro, un professore di letteratura (dice lui) e mi dice la stessa cosa del primo, alla fine chiama un tuc tucchista, lo ferma ed io con la testa ad Ayutthaya, mi ritrovo con “one” e “ino” sul comodo sedile pronto per il tour.
Nella mia testa qualcosa non quadra e percepisco l’odore di pollo, IO, però tra stanchezza, caldo e sonno decido di farmi scorazzare per la città e dopo un paio di templi mi ritrovo in una gioielleria, entri 5 minuti fai finta di essere interessato, io mi becco un coupon di 5 lt di benzina e tu non mi paghi la corsa di oggi, ok?
Tutto è chiaro ora, ma divertito accetto la cosa e tutta la mattinata procede nel modo seguente, dopo ogni tempio mi ritrovo da un sarto, un gioielliere, un agenzia turistica; ad ogni stop decine di stranieri, locali  e tuc tuc fuori dai negozi…in pratica finisco la mattinata con una quantità scellerata di vip card , preventivi ed ordini, una ventina di completi di versace fatti su misura, decine di gioielli per familiari e amici, tours di tutta la Thailandia in 10 giorni; naturalmente tutto sulla parola, sistemeremo la cosa dopo che sarò tornato dai miei impegni manageriali, devo rilevare un’azienda di software a Sidney, sarò il Gates del duemilasettordici, a presto J.
Holy Buddha, festa del Buddha ballerino, del Buddha impagliatore di teste, del Buddha 7 eleven, non ti puoi fidare nemmeno della tua ombra quando ti trovi a Khao San Road (o zone limitrofe), sembrava la campagna elettorale di Berlusconi, ma nonostante l’immediata comprensione della cosa mi sono divertito oggi e girato tutti i templi in 4 ore.
Trovato un alloggio per la notte, non contento, decido di utilizzare lo stesso sistema per vedere la città “a sbafo” nel pomeriggio.
Fermo un tipo e gli dico Chinatown ma invece di contrattare sul prezzo lo facciamo sul numero dei negozi, uno e sono li J.
La Chinatown più vera mai vista in 8 mesi di viaggio, surreale, assolutamente da film.
Sarà che in tuta l’Asia ci sono più cinesi che asiatici…mi spiego meglio.
Tutti i negozi, gioiellerie, ristoranti, pelletterie, suinerie, ect...sono cinesi o mix con i locali.
Da quando ho messo piede in Nepal (Tibet a dire il vero) tutto è a ideogrammi confuciani.
Ogni insegna ha la doppia scritta, viet chinese, lao chinese, thai chinese, ect…se in Cina ci sono circa un miliardo e duecento milioni di abitanti sono certo che nel mondo ce ne sono altrettanti (forse di più), quanti siamo nel mondo? Sei miliardi? Beh sono assolutamente convinto che quasi la metà sono cinesi (visto che mi manca parecchia terra da calpestare sotto i piedi!!!!), non so se è chiaro…l’unico problema è stato tornare in g.h la sera sotto il diluvio, il tipo mi ha portato alla prima sartoria che gli è venuta in mente ma da li ne abbiamo girate altre 5, ad ogni stop ero già stato li, depresso J.
Comunque fin dal primo giorno mi sono fatto un’idea della città, almeno della zona circostante, ma la sera qualcosa è cambiato.
Alle 22 tutto, e dico tutto, ha chiuso i battenti compresi i 7 eleven, coprifuoco per una settimana.
In effetti non c’era gran movimento di turisti nella stracaotica zona farang, per via dei problemi dei giorni scorsi tra le camice rosse ed il governo sono drasticamente diminuite le presenze.
Quindi alle 22,30 nulla si muoveva, strade, bar, negozi, tutti  chiusi, niente macchine ne suoni, solo 2, 3 guest centralissime con bar aperti e la popolazione notturna scomparsa, tranne i lady boy, topi grossi come gatti e le solite immancabili blatte volanti…e io J.
Davvero surreale.
Il giorno dopo mi sballonzolo per la città cercando di capire come arrivare in Cambogia, mancano meno di 3 giorni alla scadenza del timbro thai e devo sbrigarmi, con la solita mossa del tuc tuc amico dei coupon mi faccio portare a spasso per decine di t.a.t., agenzie turistiche governative (anche se di governativo hanno solo il calderoli locale).
Trovo la più economica per 600 bath, ti prelevano dalla g.h ti portano al confine e ti riaccatano dall’altra parte direzione Siem Riep.
Nonostante il percorso del tripmagazine la cosa mi sembra ok per il prezzo e la celerità della cosa, ovviamente il visa lo faccio da me al confine.
Finita la processione cerco una nuova dimora, come al solito non riesco a stare fermo e ne trovo una perfetta in una zona totalmente thai vicino al fiume, un paradiso con anche il wi fi free, non ci credo, tutte le guest e gli hotels nella zona principale sono dei gironi dell’inferno mentre li la quiete e la serenità regna sovrana, in più poche facce western, idilliaco.
Certo non è stato semplice trovarla, girando i prezzi e i servizi erano molteplici, ad esempio ne ho trovata una davvero cheap ma con stanze non più grandi del letto, cioè era incastrato per obliquo, ma con in più la special night.
Cioè le sorelle del padrone, volendo, potevano intrattenerti a “carte” tutta la notte, in due!!!!
No guarda i miei problemi se possibile son aumentati con l’avanzare dell’età, sono 9 mesi che sopporto me stesso 24 ore al giorno e non vedo esseri dell’altro sesso, poi due insieme, come le tue sorelle, proprio no thank  you .

Andrea, Bangkok

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