Questa volta il bus era davvero pubblico stretto e pieno, ma non di umani, quei pochi hanno passato il viaggio con la testa fuori dal finestrino (in effetti la strada è stata davvero allucinante tra curve montagne e disastri infrastrutturali), bensì di oggetti, scatoloni, sacchi “animati”, tavoli, opere d’arredamento improponibili e piante, una signora sorridendo mi ha piazzato un vaso con un albero proprio a fianco, mi ci voleva un po’ di wild per la notte.
Dopo 13 ore mi ritrovo al confine davanti al cartello check out, proprio sulla sponda del fiume che separa il Laos dalla Thailandia.
Prendo la “zattera” che fa da spola e mi ritrovo dall’altra parte.
Al confine thailandese tutto semplice niente visto foto e foglietti solo un timbro con la data di ingresso ed uno con quella di uscita.
Il brutto è che per chi viaggia via terra concedono solo 14 giorni di permesso e dover vedere il nord (che merita) e Bangkok in 2 settimane è una pessima notizia.
Senza perdere tempo raggiungo la stazione dei bus, a piedi naturalmente evitando i maranza con i tuk tuk, e dopo mezz’ora sono sul bus per Chang Rai.
Il paesaggio è molto simile a quello appena lasciato, verde rigoglioso, case palafittate e templi, un po’ più kitch, l’unica differenza sono le gigantografie sparse ovunque del re e della moglie con la “cofana“, inquietanti; ah dimenticavo, i “templetti” per gli spiriti pii sono un po’ più scarni, vuoti ma ugualemente kitch.
Si non ne ho mai parlato, ma dal Vietnam sono praticamente ovunque, vicino le case, davanti ai negozi, negli hotel, in strada, in mezzo alla natura, ovunque; gli asiatici buddisti sono molto superstiziosi quindi prima di “togliere” spazio agli spiriti della terra costruiscono per loro una piccola dimora, un micro tempio dove possano alloggiare e trovare quiete, inoltre vengono fatte quotidiane offerte per tenerli “buoni”, offerte quali cibo, bevande, liquori, sigarette, incensi, statuette, di tutto, alcuni sono veramente esagerati ed hanno pareti intere ricolme di ogni bene per evitare che la loro “collera” si manifesti in malattie e iatture, li trovo davvero splendidi.
Citerò ancora un passo del libro di Terzani, lo descrive così bene..:
Citerò ancora un passo del libro di Terzani, lo descrive così bene..:
“...perché i pii fossero contenti, stessero in pace e non dessero noia i comuni mortali, in ogni angolo della città, in ogni strada, davanti ad ogni casa c’erano dei tempietti dedicati a loro e la gente si curava di lasciarvi sempre del cibo, dei piccoli elefanti di legno, delle ballerine di gesso, un bicchierino pieno di alcool e delle belle, profumate collane di fiori di gelsomino. Ogni volta che si facevano le fondamenta di una nuova casa o si scavava un pozzo, subito si faceva anche un altarino allo Spirito della Terra per scusarsi del disturbo datogli con quei lavori e per chiedergli protezione nel tempo avvenire. Con le offerte, che poi venivano fatte regolarmente all’altare, si rinnovavano le scuse e le preghiere. Se nel corso di certi lavori era indispensabile tagliare un albero, c’era una speciale cerimonia con cui si chiedeva al pii della pianta il permesso di usare la sega ai suoi danni…”
che meraviglia...
Arrivo e subito mi metto in cerca di una guest e cominciano le mie sfiancanti testarde camminate solitarie, praticamente in due ore (ora di pranzo 166°) percorro tutta la città tracciando un percorso a ferro di cavallo dalla stazione, sud della citta', al fiume fino al mercato per trovare finalmente un alloggio economico proprio vicino la stazione dei bus dove ero sceso 2 ore prima, sempre così, sono proprio un caprone!
La città non ha nulla di particolare tranne qualche bel monastero e un orologio d’oro in mezzo ad un incrocio.
Nonostante faccia parte del famoso triangolo d’oro quello che ho letto, e sentito anche da altri viaggiatori, la zona ora non è altro che una sorta di attrazione per turisti, infatti tutte le agenzie propongono questi “idiopacchetti” sfruttando la nomea del luogo facendo ripercorrere le “strade dell’oppio” fino ad un cartello, inutile.
Di interessante da visitare sono certamente le colline con le differenti etnie tribali organizzando dei treks, ma sempre tramite agenzie o magari affittando una macchina, praticamente tempo e denaro, stavolta non ho nessuno dei due quindi mi fermo una notte e visito la città.
Diciamo che come primo approccio è tutto molto tranquillo e sereno, ci sono pochi locali western e negozietti, ma molti anzi moltissimi centri massaggi.
Prima di cena mi dirigo verso il night market vicino ma non attrae minimamente il mio interesse, sui banchi le solite cose viste e riviste, mi compro dei calzini, la mia “attrezzatura” mi sta lentamente abbandonando J.
Subito dopo aver sbranato dell’anatra con riso in strada mi dirigo verso l’albergo, sono più di 24 ore che non chiudo occhio; mentre riprendo la via di casa cominciano a sbucare ragazze dai centri massaggi che mi si fiondano addosso strillando “thai massage”, “total body”, “come here sir”, ect…,in giro ci sono davvero pochi turisti quindi si buttano sull’unico ebete che fischiettando alle 20 torna in albergo, mi divincolo non con poche difficoltà e torno alla guest.
Ora ho capito il perché di tutti questi centri…
La mattina dopo con fare furtivo mi dirigo verso la stazione evitando la strada “maestra” anche se in lontananza, alle 10 del mattino, le ragazze sono già in circolazione.
Mi dirigo verso Chang Mai simbolo culturale della nazione, città di poesia e shopping (come la definisce una mia amica), mah speriamo bene.
La città è circondata da un canale e protetta dalle mura erette ai tempi delle frequenti incursioni militari birmane nel paese, creando un quadrato dove risiede appunto la città vecchia.
Arrivo alla stazione nord e tutti si lanciano con i soliti tuk tuk dai prezzi esorbitanti e procacciatori di guest house, la Thailandia è come tuuuuuutti gli altri paesi.
Io scivolo via e mi dirigo verso la strada principale dove comincio a fermare quella specie di taxi collettivi “camionati” rossi informandomi sulla tariffa, da 80 passiamo a 20 bht, il reale prezzo della corsa, preso.
Mi faccio lasciare vicino al mercato cinese, ma le mie ultime interpretazioni delle mappe fanno spesso acqua; cammino e dopo un paio di km mi ritrovo nella zona del night market, zona moderna, esattamente dall’altra parte della mia destinazione, poco più di 2 km dalla città vecchia, dove avevo deciso di dimorare.
Disperato e confortato da un benzinaio che ridendo mi da la notizia riprendo fiato e proseguo…anche oggi più di 4 km zaini in spalla, ora di pranzo ovviamente L.
Dopo una breve ricerca trovo una dignitosa guest con il bagno privato sul balcone, lo staff è simpatico, io morto, in più il posto è tranquillo senza anglosassoni pischelli e musica a cannone, pulito e free wi fi, mi spiace solo per i muratori di fronte al mio balcone…
Giro per la città ed è piuttosto tranquilla e carina, in più ci sono pochi turisti, deve essere per via dei disordini in Bk, seguo la vicenda quotidianamente e la cosa non mi piace proprio.
Girando verso il centro svolto in una via piena di bancarelle, musica e gente proprio di fronte ad un tempio, anche dentro a dire il vero, un fiume di gente occupa il perimetro chiuso ai veicoli.
Si tratta del Wat Chedi Luang, splendido tempio bombardato ai tempi del conflitto con i “burmesi”, ad ogni modo le rovine sono belle nonostante la parte superiore particolarmente danneggiata; c’è una qualche ricorrenza che mi è impossibile comprendere, tutti ridono e non mi rispondono, vabbè...
In giro è tutta una festa con famiglie, anziani, ragazzi, monaci, tutti insieme fanno offerte, raccolgono fondi, giocano e pregano, mai visto niente di più bello in un luogo religioso, una sorta di tempio-luna park-sagra (lo so definizione terribile), assolutamente radioso, perfino i monaci osservano e partecipano divertiti.
Io naturalmente cerco di testare l’affidabilità gastronomica delle signore mentre passo da un tempietto all’altro, saltando però quella con il banchetto delle prelibatezze, vermi di tutte le dimensioni e colori, bacamostri, cavallette, la solita fauna al gratin insomma, ma prima o poi dovrò provare me lo sento…magari poi.
Fino alla sera è stato un via vai di persone, la cosa che mi ha più colpito, anche se devo dire è una caratteristica di quasi tutti i paesi sin’ora visitati, è l’armoniosa e felice partecipazione di tutte le età.
Anziani, adulti, adolescenti, bambini.
Tutti insieme festosamente, divertiti e uniti in tutte le attività sempre.
Da quel che ricordo non è più così nella nostra società tendente alla “congelazione” dei rapporti, alla preclusione del tempo, dell’affetto.
Durante la mia adolescenza (mi pare anche oggi), la caratteristica dei giovani è sempre stata quella di isolarsi in gruppi “snobbando” la presenza degli adulti e non ne ricordo nemmeno il perché, invece in questi paesi c’è una sorta di totale condivisione, bella, dolce, sentita.
Magari poi ad un certo punto si ritrovano in gruppetti con amici e ragazze ma sempre senza eccedere o tirar tardi la notte, quasi sempre un sano e gioioso divertimento, confronto quotidiano, compartecipazione relazionale che mi fa gioire e riflettere sempre, sempre di più.
Mi manca un po’, mi manca il passato del mio paese, quello fatto di fiducia, amore e famiglie, di condivisione e rispetto, spero un giorno si possa tornare a parlare di “priorità”…quelle reali però.
Al momento volontariamente esule, mi godo la dolcezza nei gesti degli altri….che ci perdiamo.
bella zi!
RispondiEliminan'do stai andrea?
non sarai mica della Lazio! hhahahaha.
oi io ho finoto sto lavoro e mi appresto domani a partire.
destinazione Kumming in bus, passando dal laos.
mi fermo, se tutto fila a Luang Parabang.
dimmi dove hai alloggiato che se il mio amico mi molla sono per strada...(dammi nome e indirizzo,please! ) =)
poi check sto sito: www.couchsurfing.org
ti iscivi e vai a dormire dalla gente che ti ospita gratis.
spessimo e gente fantastica.
provato piu volte.
poi se invece ti vuoi dare una mazzata sulle palle: guarda www.comedonchisciotte.org do l'informazione non filtra e si capisce un po di piu di quello che sta accando in giro...
spero tutto bene dude.
i raccomando l'indirizzo...
e che la forza sia con te! =)
f. (fiorentino)
della LAZIE???
RispondiEliminanemmeno sotto tortura...
ti ho inviato una mail con tutte le info, me raccomanno fa er bravo...
e che lo sforzo sia con te :-D
Leggo sempre questo blog, leggo per viaggiare. Una semplice e banale domanda: perchè sei partito?
RispondiEliminaciao
pauli
pauli: beh, semplice e banale non direi anzi.
RispondiEliminaA dire il vero non credo che un "commento" possa bastare, magari scrivimi una mail in privato, l'indirizzo è sul blog.
a presto
Il mio "semplice e banale" era ironico..immagino che la risposta sia decisamente complessa e articolata.. quando ti becco su skype ti faccio un fischio..
RispondiEliminapauli
Ciao Andrea,
RispondiEliminasono colei che ha occupato "il tuo posto"
e tanto sente parlare di te...
...condivido con te quello che qualcuno mi ha detto in questi giorni... " tengo ganas de dejarme llevar, disfrutar del momento, dejar mis alas en manos del viento y el ya soplarà en la direcciòn que quiere llevar"
buon proseguimento di viaggio!
Francesca
pauli: compresa l'ironia ovviamente, ma ripeto hai la mia mail, scrivi quando vuoi.
RispondiEliminaskype non lo uso tanto ma...chissà ;-)
ciao
Francesca: grazie per il mess e per la condivisione, speriamo che il vento ne sappia più di me, al momento vivo in un vortice, ma niente di più vivo, bello e piacevole :-)
buon proseguimento anche a te in qualunque "posto" decida di occupare ;-D
ciao