"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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sabato 21 agosto 2010

…e io te “distruggo”…

Dopo giorni di discussioni e pianificazioni abbiamo deciso, andiamo a visitare il famoso "trittico" di isole a sud del golfo della Thailandia; inizialmente non erano nel mio programma ma valutando le spese sostenute in due nei giorni passati credo sia fattibile, quindi perché no? E poi Daniela ha l’aereo prenotato da Ko Samui, sua iniziale tappa di villeggiatura, quindi ci spostiamo da Ban Krut a Chumphon e da li prenderemo il ferry che ci porterà prima a Ko Pha Ngan e successivamente a Ko Samui.
Il treno parte a mezzanotte e noi dobbiamo lasciare la g.h. prima di pranzo, tutto il pomeriggio a zonzo senza moto è obbiettivamente pesante ma Daniela ha una delle sue brillanti uscite; passiamo davanti ad uno dei più fichi resorts vista mare con la piscina totalmente deserta, lei entra, parlotta con le recepionists un po’ basite e mi chiama, tutto il personale è in riunione e i pochi turisti fuori, possiamo stare qui quanto vogliamo, hanno anche i bagni e le docce…fatto, spappolamento gratuito in piscina con sdraio e quant'altro solo per noi e tutto free…grandissima, credo manipoli le persone con la mente J.
A ora di cena ci imbattiamo casualmente in una donna thai molto simpatica e trascorriamo la serata con lei; incredibilmente conosce Martin e Lilly, passiamo così tutta la serata ad ascoltare le sue storie, praticamente pettegolezzi (tra l'altro ce ne racconta una a cui crediamo di aver assistito), tra stranieri e donne thai, è simpatica e un po’ mattarella a dire il vero ma brava, tanto che ci scorrazza tutta la sera in macchina fino alla stazione.
La salutiamo e prendiamo il treno, alle 5 arriviamo e alle 8 siamo sul traghetto per le isole.
La prima in cui ci imbattiamo è Ko Tao, la più piccolina, non fa parte del nostro itinerario ma la sola vista dalla barca è favolosa, acqua trasparentissima e vegetazione meravigliosa, paradiso per snorkeling.
Arriviamo a Ko Pha Ngan, famosa soprattutto per il full moon party, che ha noi ovviamente non interessa, e ci facciamo portare da quella specie di taxi fino a Laem son, una località sulla costa opposta a quella più turistica.
Siamo qui sempre grazie alle indicazioni di Julien e degli altri ragazzi francesi conosciuti a BK, abbiamo fatto bene.
Troviamo un bungalow di legno carino ed economico proprio vicino alla spiaggia, anche se in questo punto l'acqua non è un granché la zona è abbastanza tranquilla e la gente simpatica.
Come da copione ci impossessiamo subito di una moto e cominciamo a girare l’isola.
Beh, appena fuori dalla nostra “base”, tra il sali e scendi delle impervie strada sulle colline, rimaniamo attoniti.
Lo spettacolo è bellissimo e cominciamo a visitare tutte le spiagge fino alla fine della strada, a nord ovest dell’isola.
Ci sono molti alberghi e resorts ma altrettante spiagge bellissime con mare turchese e panorami mozzafiato, specie al tramonto.
Il mare qui è meraviglioso ma l’unico “neo” sono i coralli.
Ottimi per chi fa snorkeling ma non per chi si vuole godere in totale libertà il mare; iniziano proprio sulla riva e sono piuttosto “scomodi”, inoltre sono sede di quelle curiose e viscide forme di vita chiamate da Daniela slugs, mollicci lumaconi grossi come salami di colore nero, marrone o grigio, tradotti fedelmente da me, in italiano contemporaneo, str…di mare J.
Fortunatamente alla fine della strada, nel senso che finisce davvero e senza segnali a strapiombo, troviamo una baia fantastica, coral bay, ci si arriva da un curioso resort che al posto di cani e gatti ha un suino di compagnia grigio gigante che vaga per il perimetro, cucina compresa, il padrone praticamente, bellissimo.
Vicino la spiaggia alcuni bungalows nascosti tra gli alberi e pochissime persone, sarà praticamente la nostra meta fissa nei giorni di mare seguenti.
Le mattinate le trascorriamo esplorando l’isola in tutte le direzioni consentite dalle strade, tagliamo l’isola da nord a sud passando anche per le water falls e luoghi isolati, ma purtroppo anche tra le residenze degli elefanti utilizzati per i tours nella giungla.
Spettacolo poco edificante ma anche difficile da giudicare a quanto pare, sono stati portati qui molto tempo fa per aiutare nei campi e ora con l’avvento del progresso ed il loro improvviso inutilizzo, sono relegati al trasporto-turisti, visto che in libertà travolgono e distruggono tutti i campi coltivati dell’isola.
Certo è difficile trovare una soluzione definitiva, perché costosa a dire il vero, e tanto meno giudicare, però vederli incatenati mentre danno testate agli alberi non è bello per niente...
Una mattina siamo stati anche a visitare la spiaggia dove si tiene il fantamitico full moon party, e che dire?
Per entrare in spiaggia bisogna attraversare gli edifici di cemento, passare attraverso praticamente, un’accozzaglia di mostruosità in espansione, la spiaggia e l'acqua nemmeno a dirlo sono bellissime (nonostante tutto!!!), peccato che travolti dai chioschi di bevande alcoliche con le loro “pittoresche” scritte e dalle rumorose moto ad acqua…pessimo spettacolo di giorno e non oso immaginare la notte, trovo disgustoso ridurre in quel modo un luogo naturalmente tanto bello…mah!
Ripartiamo da hat rin ripercorrendo l’incredibile strada, pericolosa a dire il vero, specialmente per chi come molti stranieri pischelli non ha mai guidato una moto, ci sono curve e pendenze da brividi, mai visti, a differenza dei ragazzi fasciati e delle stampelle fuori dai locali…attenzione!!!
Mentre ci dirigiamo verso la nostra baia ci fermiamo presso un chiosco per il pranzo, cibo deludente ma sorpresa garantita.
La signora è appassionata di animali e oltre a cani, gatti, conigli giganti ecc.. c’è anche lui, un cucciolo di gibbone, un trovatello dolcissimo ed affettuoso con tanto di pannolino J.
Certo la catena che aveva al collo quando ce lo ha mostrato ci ha un po’ innervosito, poi però ci ha mostrato la stanza dove lo tiene, interamente per lui, e spiegato che essendo a ridosso della strada quando lo fa uscire lo deve per forza legare per evitare che venga investito.
Non so se il tutto sia legale o meno, ma lei ci è apparsa estremamente premurosa…
Girare per quest’isola è stato illuminante, credevo fosse il solito luogo turistico ma non è così, è un posto davvero piacevole e rilassante per chi  ha tempo, voglia di girare e vedere fuori dai canonici itinerari.
Inoltre rimarrà nei miei ricordi anche grazie a Fabrizio, residente romagnolo in quel di Ban Chalok Lam, dove  10 anni fa ha aperto un ristorantino italiano in riva al mare davvero carino, lo gestisce insieme alla moglie thai e alle loro due figlie piccole, che parlano romagnolo!!
Incredibile sentire il loro accento e guardare i loro visi, bellissime.
E per la prima volta dopo più di 7 mesi mi sono concesso un pranzo italico, fettuccine (tirate a mano al momento) e gnocchi al ragout….certo nulla a che vedere con quelle di Zelia o con i pallottini di Nerina ma…me avevano troppo provocato!!!!

Andrea, Ko Pha Ngan

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