"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

Percorsodiviaggio


Visualizza ormediviaggio...sul mondo in una mappa di dimensioni maggiori

martedì 10 agosto 2010

A volte ritornano

Ritornare  a Bangkok è stato molto più semplice e anche se accolto da i soliti marijuana, ascisc, lady bum bum e pem pem,  tutto mi appare familiare, rilassante, bello.
Sarà anche merito della zona tranquilla dove è situata la mia guest house, solo semplice quotidianità thai e qualche turista tra le strette viuzze, un paradiso di quiete al centro di Bangkok!!!
Sono iniziati i mondiali di calcio e ogni giorno le vie sono infestate di gente davanti alle tv sparse, gioca l’Italia e io decido di fare visita ai ragazzi della libreria trash.
Ci sono solo due di “loro”, il figlio del blues panzato e ed un cinquantenne scozzese che fa sporadicamente l’attore in thailand… sono amici del padrone che improvvisamente si è smaterializzato dalla città, nessuno sa dove sia finito, aveva bisogno di star solo, forse è andato a nord mi dicono.
La partita dell’Italia sfiora il ridicolo e mentre i due non stanno zitti un attimo io rimango inchiodato alla tv imprecando in varie lingue, percepisco subito che sarà un mondiale drammatico.
Lascio i simpaticoni dandoci appuntamento per il giorno dopo, ma il giorno dopo è chiuso e quello dopo ancora la libreria la stanno smantellando i nuovi proprietari, chiedo al ristoratore cinese a fianco cosa è successo e lui mi fa uno strano cenno con la testa e con le mani, kaput, il piccolo sogno britannico si è infranto.
Peccato, nonostante la trasheria dilagante era un localino simpatico.
Le giornate passano tranquille ed io tento di programmare le prossime tappe del mio viaggio verso il sud del paese, le zone da visitare sono sempre le stesse per tutti, Pattaya, Ko Samet, Ko Samui, Phuket, Ko Phi Phi ect ma non mi piace questo giro…fortunatamente mi imbatto nel racconto di Fra sul tripmagazine che racconta del suo viaggio fatto in moto fino alla Malesia.
Decido quindi di procedere lentamente verso sud passando sulla costa del Golfo della Thailandia.
Nelle mie assolute serate a Khaosan road, che lentamente si ripopola di turisti dopo i nefasti giorni di scontri tra governo e camice rosse, tra una partita e una birra conosco Julien, chef parigino ventottenne appena tornato da 2 mesi di Cambogia, e altri francesi giramondo.
Lui è rimasto folgorato (non solo a livello naturalistico) dalla Cambogia e ha deciso di tornarci ed aprirsi un bar sulla spiaggia, come sono diversi i punti di vista di un viaggiatore…visti i risultati delle rispettive nazionali ci facciamo compagnia a vicenda,  scambiandoci consigli di viaggio sull’India ed il Nepal che loro si apprestano a visitare, e le zone a sud che mi interessano.
Mi danno parecchie informazioni su come evitare pestilenze trash turistiche pischelle, consigliandomi di visitare alcuni luoghi frequentati ma lontano dal marasma western.
Con tutte le info rimediate, ed un libro di Terzani in italiano scovato nella mia G.H. e sottratto amichevolmente, mi sposto in direzione sud, precisamente Prachuap Khiri Khan.
Il treno è una piacevole sorpresa, comodo e pulito, unico neo la mafia di venditori che ogni minuto passano tra i vagoni ed hanno sede operativa in quello ristorante, dove se non consumi a cifre folli non ti fanno sedere nemmeno per fumare!!!
Fortunatamente vengo invitato da un gentile e distinto signore malese al suo tavolo.
Adire il vero vive in Australia ed ha chiaramente origini cinesi.
Ci mettiamo a parlare del suo business, della famiglia, dei valori, della mia “complessa” scelta di vita, che per un cinese non è semplice da capire, come si può vivere senza immagazzinare migliaia di banconote e avere una famiglia muta e fedele???
E poi servono persone come te, dedite al lavoro, al sacrificio, all’abnegazione totale al D’io denaro….
Eh, che ne so? Sono un po’ vivo da qualche mese e proprio non ci pensavo…
No problem, quando arrivi in australia chiamami ho 3, 4 negozi e bisogno di gente come te, te ne apro uno ok?
Ma veramente io mi sarei al momento ritirato dalla società e dall’impegno costante verso il “non capisco che ci faccio qui”, non si potrebbe magari riparlarne tra 3 o 4 lustri???
Ci conto eh???
Niente, non vengo mai capito, ok ci vediamo li…
Arrivo alla stazione, un giardino con una casupola praticamente, e con stupore nessun tuc tuc, motobike o taxi ad aspettarmi, solo una leggera pioggerellina.
Mi incammino verso la via principale in cerca della g.h. segnalata da Fra chiedendo in giro se la conoscono.
Pochi mi capiscono ma sorridono e mi salutano gentili.
Un ragazzo la conosce e sorridente prende la moto e mi accompagna, grande J.
È un bell’alloggio ma costoso per i miei parametri, subito dopo una doccia faccio un giro del paese e dopo essermi perso nelle uniche tre vie mi imbatto casualmente in una bellissima casa di legno stile thai totalmente risistemata, è la Maggie’s Guest House, è gestita da una simpatica coppia, Martin ingegnere navale inglese che ora insegna nelle scuole e Lilly, la sua simpatica moglie thailandese.
Mi mostra la casa, 6 stanze graziose ed accoglienti da 150 bath in su, tre bagni in condivisione, la cucina per gli ospiti, wi fi, acqua, lavanderia e tutto il resto gratis.
Gli comunico che da domani avranno il loro primo ospite italiano, si perché da pochi giorni hanno rilevato l’attività da un amico…per me semplicemente il migliore alloggio in 9 mesi.
Il giorno seguente mi piazzo nella mia nuova bellissima dimora, loro sono gentilissimi e disponibili, affitto la bici e giro per la cittadina.
È affacciata sul mare, su una baia piena di piccole colorate barche di pescatori, la cittadina in se non ha nulla di particolare ma l’atmosfera è deliziosa, rilassante e cordiale con un piccolo tempio buddista che domina, dall’alto delle sue infernali scale infestate di macachi assassini, tutto il golfo.
Come primo giorno mi sparo subito una trentina di km in bici andando verso il villaggio dei pescatori, il parco nazionale e la base militare, nonostante il maltempo.
Per raggiungere le altre spiagge come Ao Manao, si deve attraversare la base aerea Wing 5…base aerea…sembra di stare alla Hawaii, una postazione militare che farebbe invidia a qualunque villaggio turistico, con militari sorridenti, vegetazione rigogliosa e atmosfera da invidia…si attraversa tutta, compresa la pista di atterraggio, per raggiungere le spiagge e i luoghi più belli, ci si ritrova sulla laguna con pinete, ristoranti, scuole, parchi per bambini e bazaar  “solo” per thailandesi, cioè zero turisti, si contano sulle dita di una mano, un paradiso vero.
La prima giornata è stata esaltante, sfiancante per il tour in bici ma meravigliosa, ancora non mi sembra vero che tutto questo splendido luogo non è “inquinato” dal turismo di massa e ne sono strafelice.
Al mio ritorno dalla scorrazzata ho trovato una mail di Daniela, la donna australiana conosciuta un mese fa,è di nuovo in Thailandia per lavoro, in un mese ha venduto tutti i suoi abiti ed è tornata per i nuovi ordini, ha una decina di giorni liberi e si dirige a Ko Samui per una vacanza, se sono da quelle parti ci incontriamo; gli illustro il mio itinerario e l’idea di esplorare questa parte di costa prima di andare, o meno, su eventuali costosissime isole, dopo una breve discussione ha deciso di raggiungermi e condividere insieme a me parte di questo itinerario, in tutti questi anni non ha mai visitato la costa al di fuori dei percorsi turistici.
Beh, dopo tutti questi mesi di solitudine non sarà semplice condividere un pezzo di viaggio con un altro essere umano, ma lo sarà almeno per dividere le spese che qui nel sud sono un po’ più alte…mah, speriamo si porti i tappi per le orecchie, non credo che le mie performance da baritono notturne siano diminuite J.

Andrea, Prachuap Khiri Khan

Nessun commento:

Posta un commento