"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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martedì 31 agosto 2010

Troppo karaoke underground!!!!


Arrivo a Krabi in tarda serata dopo un viaggio allucinante nel maledetto bus locale, 5 ore a - 5 C° (con tanto di alluvione provocata dalla condensa dei bocchettoni), tra stradine provinciali e soste incalcolabili.
La cittadina non ha nulla da chiedere al mondo, è semplicemente l’alternativa a Phuket per poter visitare le isole nel mezzo dello splendido mar delle Andamane, tra cui la strafamosissima e deturpata isola di Ko Phi Phi, quella del film the beach per intenderci, con protagonista quel salame di Di Caprio (io lo posso dire!!!).
Ad essere sinceri sono stato tentato dall’andare a Phuket ma dopo tutto quel che ho letto e sentito dalle persone incontrate nel paese mi sono voluto risparmiare eventuali, certe, “delusioni” per via dello squallore descrittomi, tanto più dopo aver trascorso le ultime settimane in alcuni dei luoghi più belli di questo paese.
L’approccio con la città è stato subito positivo, dietro la mia super g.h. c’è il mercato notturno che a differenza degli altri è influenzato anche dalla cucina mussulmana, vista la crescente presenza di islamici mano a mano che si scende verso sud.
Dopo aver trovato, con non poca fatica, il nuovo tuorist information spostato di "soli" 6 km dal centro della città (raggiunto a piedi ovviamente), realizzo, nonostante l’impegno e la cortesia degli impiegati, che visitare le isole con le proprie forze è impresa impossibile, il tutto è nelle mani delle varie agenzie…e te pareva.
Scarto immediatamente l’isola più famosa, Ko Phi Phi, il tour di un giorno costa come 1 settimana di permanenza e a detta dei ragazzi incontrati è penoso (non l’isola in se ovviamente).

Vieni praticamente scarrozzato tutto il giorno con il motoscafo insieme ad altri milioni di motoscafi per i punti più famosi (sempre grazie al maledetto film) con tutta la ressa di turisti che ne consegue; per fare delle foto? No grazie.
La cosa migliore sarebbe stare qualche giorno sull’isola ma è troppo costoso per me e sinceramente non mi interessa.
Opto per il tour di un giorno nelle 5 isole vicine, Ko Hua Khwan, Ko Poda, Ko Taloo e compagnia “isolando”, un intero giorno sulla tipica long tail boat thailandese, pranzo compreso (è importante).
Anche qui c’è da girare e contrattare ma alla fine per una cifra ragionevole trovo l’accordo.
Partiamo la mattina alle 9 da Ao Nang (dove tutti i turisti risiedono pagando il doppio di Krabi), siamo una ventina di persone racimolate dalle varie agenzie sparse e rifilate all’unica che organizza il tour.
Tra di loro anche un ragazzo di Torino reduce dalla visita a Ko Phi Phi il giorno prima, una tragedia, nemmeno il tempo di fare un bagno, presi e spostati continuamente tra centinaia di persone, nemmeno le foto abbiamo potuto fare per via del numero dei turisti… per una cifra vicina al ridicolo aggiungo io, ma non contento ha pagato, come quasi tutti gli altri, questo tour 200 bhat più di me…camminare!!!
Il giro è interessante e io mi piazzo subito sul tetto della barchetta di legno per godere della visuale e prendere il sole, peccato che dopo un pò mi raggiungono una ventina di persone…addio madrakata, maledetti!!!
Raggiungiamo le varie isole sostando più di un ora su ognuna così da avere tutto il tempo per nuotare (tra coloratissimi pesci tigre assassini, altro che fish massage), fare snorkeling tra i coralli (tranne io che da buon pulciaro non ho pagato l’affitto della maschera) e rilassarsi al sole, l’acqua è incredibile come le isole che visitiamo.

Solo un isola era “abitata” da un resort, Tham Phra Nang, bellissima davvero, dove si trova la Princess Cave, caverna dove risiederebbe lo spirito di una Principessa Indiana la cui nave affondò nel 300 AC e divenuto luogo sacro per i pescatori che, nell’altare adibito, offrono enormi falli di legno nella speranza di ottenere abbondanti pescate...non fa una piega :-).  
Le altre isole sono praticamente deserte, gli unici umani che incontriamo sono altri turisti con motoscafi e barche veloci ma fortunatamente evitiamo la ressa, quando arriviamo se ne vanno e quando andiamo via arrivano, fortuna…
La giornata è stata davvero bella anche grazie alla insolita simpatia e disponibilità dell’equipaggio della barca e al tempo che ci ha risparmiato, meno interessante il pranzo, scamuffo direi, ma riguardo ai luoghi nulla da dire meritano tutti gli elogi sentiti.
Rimango a Krabi un altro paio di giorni senza un motivo (forse per i semafori a dire il vero, cavernicoli…) ma la cittadina non mi dispiace è piuttosto realistica e rilassante, in più ho anche la fortuna di imbattermi nel “mega” mercato del fine settimana, con tanto di palco adibito per le esibizioni di karaoke (che meriterebbero da sole un mese di permanenza) e la festa gastronomica, una sagra thai tanto per intenderci, ma con interessanti bancarelle di manufatti artigianali delle zone vicine, ottima serata.
Lascio questa città del peccato canoro con un po’ di malinconia, ma è ora di avvicinarsi alla Malesia, ormai sono più di 2 mesi che giro la Thailandia e ho voglia di rimettermi in cammino, quindi decido dirigermi verso Hat Yai, città elettrizzante e snodo commerciale, a detta della guida…
Arrivo e mi sistemo nell’unica topaia disponibile in città, ed è realmente tale, la sistemazione non merita descrizione, tranne che per la “buona notte” dal mondo...
Subito mi immergo nell’"esplosiva" vitalità cittadina e giro..giro tra le vie della città tra bancarelle di oggetti da poco conto, indumenti falsi, alimenti in scatola e scatoffierie cinesi, il tutto tra gli imponenti centri commerciali e i vari pizzza hut e mc donald’s.
In giro una quantità impressionante di persone, di tutte le età, in preda alla sindrome da shopping, tutto gira intorno alle griffe, vere o tarocche, delle grandi vetrine, delle spropositate pubblicità occidentali, delle luci e dei suoni sparati a tutto volume.
Non è un luogo turistico, assolutamente, in giro moltissime donne con il velo e uomini chiaramente mussulmani, ma tutti rapiti dalle apparenze, dalle futilità…
Cammino e mi guardo intorno, realizzo che non è un luogo per me, decido di partire l’indomani destinazione Georgetown, Penang, Malesia.
Ciao Thailand, felice di averti vissuto per un pò...

Andrea, Hat Yai.


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