"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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giovedì 21 gennaio 2010

Affidarsi alla ragione o attraversare il tessuto?


Il mio soggiorno “Calcuttiano” procede senza sosta, cioè sono sostato a dire il vero, la prima fermata significativa del viaggio ma dopo 2 mesi e mezzo ho bisogno di fermarmi un attimo anche per pianificare il difficile proseguo del viaggio; ma invece di dirigermi verso il mare o andar per luoghi di straordinario interesse decido di star qui, a Calcutta!
Dopo qualche giorno perso in questa immensa e bellissima città mi imbatto in un ragazzo che cercava un’amica in un determinato posto; il posto è il caffè del primo giorno, l’amica si è rivelata poi una residente della mia g.h., il caso…
Il personaggio in questione si chiama Pablo David detto tata, 26enne argentino di origini italiane con un trascorso adolescenziale in quel di Oderzo (se non sbaglio), Treviso…passare l’adolescenza a Oderzo venendo da Rosario credo non sia assolutamente semplice, anzi, un po’ come nascere a Chicago e fare le superiori a Tagliacozzo, vabbè la pasta fatta in casa col sugo di cinghiale ma…
Fortunatamente dopo la parentesi italiana tre anni fa con la famiglia si è trasferito a Londra, parla perfettamente spagnolo, italiano e inglese; presosi inizialmente 45 giorni di ferie da 4 mesi è in giro per il sud est asiatico e ha deciso di passare un po’ di tempo in India prima di tornare a Londra, se lo riprendono a lavoro…è qui per conoscere la cultura indiana, fare volontariato e per un corso di meditazione molto impegnativo, 10 giorni di totale isolamento dal mondo con rigida pianificazione delle giornate, gratuito e aperto a tutti, anche se secondo me lo fa per non pagare i 10 giorni di dormitorio al Maria (quanto ti incazzerai per questo? :-P).
La sera dopo siamo usciti per cena e davanti ad un chiosco sfigoturistico di Sutter Street abbiamo incontrato due personaggi davvero incredibili nel mondo dei viaggiatori, qualche mese fa mi ero imbattuto casualmente nel loro sito ma essendo in spagnolo avevo capito ben poco, sono Lorena y Julian, più un cane sorcio trovato in quel di Spagna, tipo benito ma tascabile, i due simpaticoni sono in viaggio in moto, con l’africa twin, da 8 anni!!!!!!!!
Dire che sono icone del trip è poco, sono partiti dall’Argentina e si sono fatti tuuuutto il sud America fino al Messico, l’Africa e l’Europa, hanno fatto il mio stesso tragitto dalla Grecia, ma saltando il Pakistan, troppo pericoloso farlo con mezzi propri, ed ora sono diretti in Thailandia, ma anche stavolta devono saltare per via del Myanmar, non gli danno il visto via terra…che nervoso, è come togliere il biberon a metà poppata o i pallottini alla chitarra!!!

...a sinistra Lorena, il capellone è Julian, a destra Pablo...

Siamo rimasti a parlare per ore, sono incredibili e dovreste vedere come sono radiosi quando con immenso entusiasmo e naturalezza raccontano del loro viaggio e capisci che…tutto si può.
Dico solo che sono partiti da casa con 1.800 dollari 8 anni fa!!!!
La stessa sera abbiamo conosciuto Francesco (detto Ugo), italiano di Pordenone, altro personaggio; semi ingegnere ha perso il lavoro a Trieste e da 11 mesi viaggia tra Australia e Asia, è qui per una gara di scacchi…folle, ma miniera di info sul Nepal.
Con Pablo ci siamo capiti quasi subito, ragazzo intelligente con grandi valori e gran cuore, il pomeriggio siamo andati in visita ad una delle case di Madre Teresa, precisamente Shishu Bhavan, vicino alla casa Madre, dove si trovano bambini orfani o abbandonati con gravi handicap mentali e fisici, nonché centro di iscrizione per volontari il lunedì, mercoledì e venerdì; abbiamo trascorso un paio d’ore lì tra i bimbi e le donne che li assistono, tra loro anche alcune volontarie, questo ha stimolato in me maggiore voglia di capire, la casa è bella sembra un asilo occidentale, estremamente efficiente e curato.
Dopo una piccola probabile sòla da certi tipastri di immensa imbecillità incontrati lo stesso pomeriggio, di cui ci siamo agevolmente liberati, io e tata ci siamo visti tutti i giorni seguenti.
Il giorno dopo, lunedì, l’ho accompagnato ad iscriversi come volontario, c’erano non so quante persone un centinaio forse (tra cui una donna indiana che è stata respinta per via della presenza straniera, lo dico solo per dovere…) da tutte le parti del mondo, maggiormente ragazzi e adulti di mezz’età, io osservavo il tutto mentre lui riempiva il modulino.
Ad accoglierci ci sono i volontari che separano le persone a gruppi, a grandi linee per lingua inglese, giapponese, coreana, spagnola, etrusca e…gli italiani vanno dove capiscono.
Mentre la ragazza spiegava loro le regole io carico di domande mi sono diretto verso le sisters all’interno della casa, tentando di chiacchierare con loro ma…no ci sono i volontari, ma io veramente…rivolgiti a loro…grazie.
Mesto torno alla panca latina mentre la ragazza spiegava i luoghi dove è possibile andare; tra tutti ce né uno un po’ magro di presenze, solo un volontario, è Nabo Jibon, luogo alla periferia di Calcutta, un’oretta di bus vicono la zona di Haora, gestito dai Frati di Madre Teresa in cui possono andare quasi esclusivamente uomini, tranne la domenica che è aperto a tutti  volonatri.
Il centro è ridente residenza di uomini e ragazzi, circa 60 in tutto, con gravissimi problemi mentali e fisici.
Un solo volontario, ci saranno 30 uomini solo oggi e li un solo volontario???
Mentre Pablo si avvicina a parlare con una sua amica che gli consiglia proprio Nabo per via della ovvia necessità istintivamente prendo un foglietto e lo riempio, lo do alla volontaria e nonostante l’irrequieto conflitto interiore mi iscrivo, devo andare a Nabo Jibon.


Dal di fuori la luce prende troppe direzioni, come attraverso il cristallo basta un nulla per deviarla, voglio toccare con mano quello che asfissia i miei pensieri, la mia ignoranza, ho voglia di capire anche se nella mia testa tutto ha una sua collocazione, di certo troppo cinica e razionale quindi...devo toccare!

Andrea, Nabo Jibon, Calcutta

8 commenti:

  1. Che bello ciccio....stavolta ti sei fermato. Che rabbia conoscendoti...quante volte avresti voluto ma non potuto.....Bé Calcutta deve essere incredibile..come dici descriverla non basta. E ora ti lanci come un foglio aperto nell'immane compito di far del bene..ci sei ciccio, ci sei portato e poi male che và avrai fatto qualcosa di buono..come al solito. Ti voglio bene 'brodrunner'. A presto, in privato. Nic

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  2. vero ciccio, avevo bisogno di fermarmi un pò e questo è uno dei posti giusti...probabilmente ogni posto è giusto per fermarsi, ascoltare, capire, aiutare...ma è successo inaspetattamente quì, tra gli inchiostri di un altro paese...bene, bene così.
    a presto e...grazie.
    "broodrunner"

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  3. Le scelte migliori della vita si fanno d'istinto, e l'istinto è animale...
    Le scelte migliori della vita si fanno di pancia, e la pancia ci guida, dal cibo alla passione (quella d'ammore)...
    Essendo noi umani principalmente animali e seguendo i bisogni segnalati dalla pancia (sia per la fame che per il cuore), hai fatto la scelta più naturale, ti sei spogliato delle sovrastrutture, delle paure, delle abitudini comode e ti sei lasciato scivolare tra le braccia dell'istinto.
    Trooooppo giusto!
    Sempre dalla tua parte.
    Pat

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  4. non ho tutti questi soldi pat, capiscilo, non posso pagare 50.000 rupie ogni sviolinata....
    grazie di cuore, un saluto a casa da parte mia....uno piccolissimo allo stagno delle mie anatre preferite, ma quanto mi ammazzo di risate pensando ai giorni passati insieme???
    ero davvero un maledetto uomo vero???
    baci di cuore

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  5. Si capisce così tanto che sono sconvolta nel leggere il blog di uno che per un anno è stato un ameba al quale risvegliavo istinti primordiali solo quando proponevo di farsi una paglia nel giardino zen???? (capisco che evidentemente il problema sono io ... e non mi sto facendo nè un complimento nè pubblicità, grrr...) Tranquillo, mi basta pensare che leggo il blog di uno, che non conosco, scelto a caso nell'infinito mondo di internet :-)

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  6. smettilaaaa, come NON MI CONOSCI???
    purtroppo non è semplice essere naturali in un luogo dove alle volte di naturale c'e' solo il giardino, zen!
    ameba...non affidarti a quel che vedi, il puro scpirrito è dentro di noi...ma se poi lo versiamo solo nel bicchiere???
    :-D
    un abbraccio paperopola

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  7. ciao caro!!! alla fine sono entrate per vedere bene cosa hai scritto su di me... una bella descrizione e molto simpatica se ne tengo conto del tuo comento sui 10 giorni di meditazione :P
    Cosi' sei gia' in Nepal???? spero li sopra tutto vada bene e soprattutto di continuare a viaggiare tramite terra come lo hai fatto fin'ora. Io co....e, dovevo partire questa mattina per Delhi e ho perso il treno (pensavo fosse per questa sera). Un mal inteso con il tipo dell'agenzia e in gran parte colpa mia per non aver seguito il mio instinto che ieri mi diceva d'andare in agenzia ma come di solito capita a me, lascio tutto per l'ultimo momento, prima o poi devo imparare.
    Bene romanoooo, mi fa molto piacere sapere che continui col tuo viaggio come tu comandi.
    Un abbracio e ricorda che io per gli amici sono Tata, no Pablo.

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  8. ok tata detto neruda, cerca di non fare casini con i treni, visto che già l'india ne fa di suoi...e stai attento mi raccomando pischello del rossssarrrrio central...forza romaaaaaaaa
    un abbraccio a presto ;-)

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