"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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domenica 2 ottobre 2011

The place to be

...novembre 2010
Ripartiamo da Sydney all’alba dopo aver schiacciato un pisolino sui sedili davanti (il van era troppo incasinato da svuotare) parcheggiati davanti una casa in città, eravamo davvero stanchi.
Tornando verso Melbourne Daniela decide di fare una piccola deviazione e facciamo una visita veloce a Tilba Tilba, nel Gippsland, graziosissima cittadina nata nei tempi della febbre dell’oro, ora con la sua splendida natura circostante, è divenuto un luogo piuttosto turistico abitato da artisti, artigiani di pelle o legno e fattorie di formaggio e prodotti  vari, devo ammettere un po’ strana ma assolutamente carina, il paesaggio poi parla da solo.
In fine ci dirigiamo verso casa passando per la costa, accompagnati dal sole che lento tramonta sul mare…finalmente a casa.
 La stagione in Victoria entra nel vivo e sulla costa iniziano i mercati settimanali fissi quindi la settimana comincia ad avere una sua pianificazione.
Domenica si alternano  Anglesy e Torquay, sulla great ocean road, il martedi sera sempre a Torquay ma organizzato da altre persone in una diversa location, più piccolo ma molto più carino e con musica,  il sabato St Andrews, a dire il vero quest’ultimo è il mercato stabile, c’è tutto l’anno ed è anche lo storico mercato hippie situato nella yarra valley,  praticamente gestito dalla comunità locale e dai stallholders che durante la settimana se ne occupano, Daniela lo fa da 10 anni, una seconda casa praticamente ed è proprio qui la base di molti dei suoi amici, è come una grande famiglia.
Il sabato tutti vengono qui a fare le loro spese e a trascorrere una giornata piacevole, le “mercanzie” sono le più varie, si va dai prodotti biologici a quelli alternativi, dai massaggi di ogni genere ai prodotti fatti a mano, dai gioielli ai vestiti, dai giochi per bambini alle cianfrusaglie di ogni genere, ma è più che altro un modo per ritrovarsi, ci si conosce praticamente tutti dalle diverse parti della città, alcuni ci si spappola a chiacchierare sotto il chai tent per appunto un chai o un caffe, altri suonano percussioni o strumenti sul prato adiacente, si fa yoga, i bambini giocano e si divertono in giro, insomma è un posto davvero idilliaco.
Qui Sally e Rioso, Miky e Megan, Dean e Marni, Penny, Salvador (si chiama Salvatore, siciliano allucinato) hanno lo stall, Amit fa busking  suonando il suo strano strumento che è come uno doppio  “wock volante”, ed altri come Tommy, Vicky, Sharni e la piccola Malika, Daniel, vengono semplicemente a trascorrere il tempo dopo la settimana di lavoro e ritrovarsi tutti insieme.
Tutti sono personaggi davvero particolari e descrivere le loro personalità sarà complicato…
A questi appuntamenti ci si aggiungono anche i mercati organizzati nelle suole steineriane (che in Australia sono particolarmente presenti e considerate, meriterebbero un post a parte) e i festival che ovviamente non mancano mai.
Insomma si lavora va!!! J
Trovo interessantissima questa esperienza nei mercati, è divertente e molto stimolante,  è anche vero che io lo sto facendo “a tempo” e con la curiosità di un “ospite”, ma devo dire che è tutt’altro che leggero; solitamente la sveglia è intono alle 4,30 del mattino, (ovviamente tutto è preparato il pomeriggio prima) poi almeno un’ora (tranne st andrews) per arrivare sulla costa entro un certo orario, svuotare il van, montare lo stall e sistemare tutto prima delle 9, orario in cui solitamente aprono, poi il pomeriggio si finisce alle 3, le 4 quindi rismonta tutto, ricarica il mezzo e riparti; naturalmente dall’apertura alla chiusura c’è il lavoro in mezzo, parlare con la gente, sistemare continuamente tutto, stare in piedi sempre.…insomma richiede una presenza totale per tutta la giornata.
È un lavoro pesante vero ma il solo fatto di essere comunque sempre all’aperto sotto il cielo celeste (quando non piove porco…), davanti al mare o a una collina, su un prato, con gente piacevole e amici tutto intorno, ripaga ampiamente, oltre agli introiti naturalmente che alle volte sono davvero elevati….alle volte meno.
Nonostante tutto in queste prime settimane troviamo modo tra un mercato e l’altro di girare un po’ alla scoperta della città e della costa, Daniela organizza sempre qualche breve “tour” per farmi vedere tutti i luoghi più interessanti e quelli a cui lei è affezionata, in primis Melbourne, dove è nata.
Passeggiare per questa città è davvero uno spasso, tutto è efficiente, educato, pulito, facile, gli edifici interessanti e l’atmosfera in alcune zone a tratti europea.
Come ad esempio Carlton, la zona degli italiani, anni fa era esclusivamente il quartiere dei wogs, così li chiamavano gli australiesi gli immigrati, anche quelli greci o libanesi, ora è un quartiere fighetto dove tutto è made in italy, i ristoranti con tavolini sul marciapiede,  negozi di vestiti, di bici, di auto, alimentari che sembrano boutique, vini, insomma ora una delle zone più in della città; oppure Fitzroy il quartiere più giovanile, undergrund, con i suoi localini, ristoranti più alla portata, negozi di tendenza e musica, tanta musica in Australia…lo storico Victoria market, un enorme mercato per lo più alimentare coperto, un tempo “sede commerciale” esclusivamente di italiani e greci, ora il 90% dei banchi sono gestiti dagli asiatici, non che non si trovino ancora prodotti italiani ma quando abbiamo chiesto il perché di questo ammutinamento etnico ad una delle poche signore greche che ancora ha la sua attività lei ci ha risposto italiani?? Eh, ormai sono tutti morti, i figli sono ingegneri dottori, mica vendono al banco…eh, che peccato dico io, non riesco ad immaginare come potesse essere colorito questo luogo qualche decennio fa.
Ad ogni modo la ciriola con la mortadella non ò male J.
Trovo questa città, nonostante non abbia il fascino o la storia di una capitale europea, estremamente interessante, bella e vivibile, lo avverti anche da quella mancanza di frenesia e di stress comune delle grandi capitali, mi piace davvero.
Parlare della bellezza delle coste mi pare riduttivo, un paio di volte ci siamo permessi, subito dopo il lavoro, dei mini camping-tour in giro per la costa, anche con il suiLino, lo splendido labrador che ho deciso di mettere a dieta, siamo andati prima a Sorrento e Portsea dove Daniela trascorreva sempre le vacanze con la famiglia e dove tuttora la madre e le zie vanno a prendere la tintarella, si trovano sulla punta della baia di Melbourne,  spiagge immacolate e  acqua decisamente pulita ma soprattutto no squali, ma delfini…wow.
Il posto è  particolarmente bello e ancora una volta abbiamo passato ore magnifiche,  specie quando all’ora di cena io e Lino aspettavamo il fish’n chips, un must, se sei in australia specie al mare devi mangiare pesce e patatine fritti!!!
Fortuna che la cucina australiana sta avendo forti influenze italiane e asiatiche altrimenti con la loro alimentazione si morirebbe giovani!
Oppure la great ocean road dove ci sono i famosi 12 apostoli  (erano 12 ormai stanno rimanendo in pochi), dalla parte opposta della baia, luogo di surfisti per antonomasia e location assolutamente più scenografica, proprio in quella occasione abbiamo fatto camping con Miky e Megan in un National Park proprio li sopra, il tempo era pessimo e il luogo piuttosto wild ma abbiamo avuto la fortuna di vedere due koala in cattività, madre e figlio su un ramo,  non comune da vedere ero molto emozionato ma non ero il solo a non averli mai visti.
Sono felice di essere qui e ringrazio di aver incontrato Daniela nel mio viaggio, nella mia vita….se penso a quel che ho fatto e sto facendo di una sola cosa sono assolutamente convinto…
...per la prima volta nella mia vita sono esattamente dove dovrei essere.

Come scrivono sulle targhe?

Mebourne, Australia

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