...ottobre 2010
Arrivo all’alba all'aeroporto di Melbourne e Daniela è li che mi aspetta col van, finalmente ci rivediamo dopo mesi.
Subito ci dirigiamo verso casa sua ma prima decidiamo di fare un rapido giretto per il centro città, i suoi amici Daniel e Nikki ci aspettano per il caffè.
Per le strade verso il centro passiamo per alcuni sobborghi e mi rendo subito conto della differenza con Perth, sembra tutto un po’ inglese, quasi di epoca vittoriana….e certo, siamo nello Stato di Victoria?
Il feeling è da subito positivo, mi piacciono gli edifici, il verde che incontriamo e lo Yarra river che attraversa la città, tutto è ancora addormentato, placidamente, come me.
Dopo le presentazioni ed un veloce caffè con i ragazzi ripartiamo verso casa, avremo solo il tempo di riposarci un pò e prepararci per partire verso il New South Walles per il Global Carnival festival di Bellingen, il giorno dopo, 1500 km !
Arriviamo a Croydon sobborgo a nord della città, è qui che Daniela vive ma ancora per poco, ha deciso di vendere casa e cambiare un po’ stile di vita visto che ora il figlio è grande (20 anni) e da sola non ce la fa a mantenerla insieme a quasi un acro di giardino….wow, la casa è stupefacente, prima abitazione della zona datata 1900, era la dimora del proprietario terriero dell’epoca, tutta in legno, semplicemente bellissima.
Conosco e saluto Jackson il figlio di Daniela anche lui freneticamente in preparazione, domani parte per la Thailandia, Lino l’adorabile e affamato labrador e i gatti venus, 16enne senza voce, e kevin, chiamato però il “fucker”, solo poi scoprirò il perché… il tutto si consuma piuttosto velocemente e cominciamo a preparare il van, domani si parte.
Non avrei mai pensato che in un VW Transporter potesse entrarci tutta quella roba, in più è anche attrezzato con un letto che per i prossimi 7 giorni sarà anche la nostra casa, al momento non si vede perché totalmente coperto ma…ma dove ci metteremo???
Arriviamo alla sera stanchissimi, dopo cena a nanna.
Il giorno seguente finiamo i preparativi e si parte, sono assolutamente eccitato, mi ritrovo catapultato qui in un van verso un festival in uno Stato a 1500 km di distanza senza avere la minima idea di cosa si tratta; vero, Daniela mi ha parlato spesso del suo lavoro e di questi eventi ma davvero non so cosa pensare, faccio domande, parlo parlo e dopo tre ore…guida! Cosa? Dobbiamo guidare 2 giorni non penserai che lo faccia da sola? Ma veramente non guido da un anno e dovrei farlo in un paese che non conosco dove si guida a sinistra?
Sono al volante, inizialmente un po’ impacciato ma dopo una mezzora comincio a prendere le misure, fortuna che siamo su un freeway piuttosto spazioso e desertico anche se a dire la verità sono un po’ preoccupato…lei no!!!
Tranquilla seleziona la musica, parla al telefono e fuma...ah, femmine!
Ci fermiamo vicino ad un lago e facciamo uno spuntino proprio sulla riva; tutto è attrezzato con tavolini, bbq, bagni (carta igienica), parcheggi; tutto è pulito, composto, molte persone fanno pic nic o pescano, i bambini giocano, è splendido.
Ripartiamo e appena comincia a fare buio ci fermiamo in un rest area (queste “piazzole” nei pressi delle strade dove ci si può fermare gratuitamente per riposare, rifocillare o dormire la notte), ovviamente super attrezzato in mezzo al nulla; mentre cerchiamo un posto dove sistemarci per la notte intravediamo un van bianco, Daniela pensa di conoscerlo e in effetti quando scendiamo troviamo Miky, Megan ed il piccolo Elijah, suoi amici, anche loro stanno andando al festival ma che coincidenza beccarli nello stesso rest.
Ceniamo tutti insieme poi prepariamo i van, cioè noi perché il loro stock è tutto sistemato sotto ed il letto sopra essendo più grande, noi dobbiamo tirar giù un po’ di sacchi, tavoli e fraccarci nello spazio consentito dai vestiti appesi.
È la prima volta che dormo in un van e per giunta mezzo pieno J.
La nottata non è stata terribile come immaginavo, il letto è comodissimo ed il piccolo materasso davvero hi-tech. Dopo una colazione veloce ripartiamo, un’altra giornata di viaggio, un’altra notte in strada e la mattina seguente arriviamo nella cittadina di Bellingen.
Sembra uscita da un film, è davvero graziosa, facciamo un giro veloce un po’ di spesa e andiamo fuori città dove si tiene il festival.
L’area è un enorme prato tra le colline, nel mezzo c’è il palco principale, intorno da un lato hanno attrezzato un bar, a seguire il mercato, gli stall con il cibo, l’area dedicata ai bambini e ai workshop, un po’ distante l’area camping; chi partecipa a questi festival solitamente arriva qui con il biglietto per tre giorni o per tutta la durata dell’evento comunque quindi c’è sempre un’intera area adibita per camping con bagni, docce ect....
Arriviamo e troviamo uno spot nell’area del market, montiamo lo stall parcheggiando il van proprio attaccato e cominciamo a preparare per il giorno dopo quando aprirà al pubblico; è la prima volta che faccio una cosa simile ma devo dire che è abbastanza faticoso e mi chiedo come Daniela trovi tutta l’energia per farlo da sola.
La serata la trascorriamo girando e facendo conoscenza con le persone in giro e chiacchierando con Miky e Megan, ma si conclude presto, siamo tutti stanchi e e si torna nei rispettivi van o tende, noi finalmente avremo il nostro vuoto e tutto lo spazio a nostra disposizione.
La sensazione iniziale è assolutamente gradevole e l’atmosfera molto positiva, bello davvero.
L’indomani cominciamo subito a lavorare, arriva gente, tanta, tutto è in fermento; la musica comincia presto sin dal mattino dove diversi gruppi e generi di musica si alternano, così come i corsi di yoga e gli intrattenimenti per i più piccoli, l'area con monaci tibetani che mostrano i loro sand painting ect... tutto prende subito colore ed io rimango subito rapito dalle persone che girano intorno, di ogni genere, famiglie, ragazzi di ogni tipo, alternativi per lo più, dai profumi che provengono dai stalls che preparano cibo di ogni tipo di cucina, maggiormente thai, messicana, italiana, indiana e PIE!!!
Cominciano per noi anche le vendite, le prime donne iniziano ad inquadrare l’articolo dei loro desideri, Daniela è bravissima anche se capisco poco quando parla a raffica con loro, ma si vede subito che il suo modo di fare così sincero e solare rapisce gli interlocutori e così iniziano le prove di camice, pantaloni, tra esclamazioni femminastre del tipo gorgeus, divine, so cute….mamma miaaaaaaaaaa!!!!
Vista la mia apparente impossibilità di aiutare le “possedute” per via delle lacune linguistiche cerco di dirigermi fuori dove abbiamo “l’esposizione” per i bambostri (voodoo dolls e altre cosine per bambini) quei piccoli comunisti non fanno altro che toccare tutto con le loro manine sante ma sporche di ketchup ed il mio dsiderio è quello di spezzargliele ma…no, Daniela ha trovato comunque il modo di farmi partecipe nelle vendite, le donne hanno visto la camicia che indosso (non è che i miei vestiti durano in eterno), che ovviamente ho prelevato dallo stock del mercato e la vogliono..si proprio quella che ho indosso io, sta così bene a lui…è stata la fine, da li ogni camicia ogni pantalone che indossavo è diventato un must per le donne diciamo…più abbondanti, tra le risa e le prese in giro di Daniela (maledetta), ma l’importante comunque sono i ricavi e alla fine questa prima giornata è andata davvero bene, un pochino anche grazie a me :-D
Verso sera comincia a piovere, non ci voleva, chiudiamo presto e dopo qualche chiacchiera andiamo a nanna ma durante la notte si fa ancora più insistente tanto che decidiamo di alzarci e controllare le condizioni; appena apro la porta mi accorgo subito che la situazione è grave, su un lato del tetto dello stall si è fatta una bolla d’acqua piuttosto preoccupante, con le mani la svuoto facendola cadere da un lato esterno, tutti i vestiti e gli accessori sono nel mezzo speriamo bene, Daniela è molto preoccupata, se si dovessero bagnare addio stagione.
La pioggia è forte ed incessante ma torniamo a dormire con la speranza che finisca.
La mattina all’alba ci svegliamo e…la bolla della notte si è riformata ma mooolto più grande, provo a toccarla ma è troppo pesante e lo stall per quanto solido rischia di collassare se insisto.
Panico.
Usciamo fuori e tutti sono in giro, tutto è infangato e molti dei stalls dall’altro lato totalmente allagati, la gente è preoccupata…
Io non so davvero come fare per quella bolla non ho davvero idea e siamo allarmatissimi.
Il nostro vicino di stall, piccolo australiano vero sui sessanta venditore di scarpe e giacche di pelle di canguro, guarda la nostra bolla anche lui preoccupato e dice ci penso io.
Dopo pochi minuti torna con un pezzo di tubo nero, quello per ricoprire i cavi, mette un lato del tubo sul tetto e mi dice tira!
Eh???
Io comincio ad aspirare come se dovessi rubare benzina, ma niente, il tubo è molto grande e non ce la faccio.
Ci prova lui e dopo un paio di boccate e principi di vomito l’acqua comincia a scendere dal tubo.
Grande gli dico, mentre tutto rosso e mezzo infartato lo passa a me e si va a sedere…
Daniela comincia a calmarsi, la moglie del vicino la porta con se nella sua tenda e ci prepara la colazione mentre io finisco di svuotare l’acqua a mano ed evitare che tutto si rovini.
Sono davvero carini i nostri vicini, ci trattano come figli e pensare che a prima occhiata ci sembravano un po’ strani…mai giudicare, mai, ancora non imparo…
Piove ancora moltissimo, la situazione è assurda e tutti sono molto preoccupati, nel pomeriggio la notizia, stato di emergenza nazionale bisogna sgomberare l’area.
(la foto è dell'ABC)
Arrivano polizia e vigili del fuoco, le precipitazioni sono anomale e le previsioni dicono che sarà sempre peggio, il fiume si sta ingrossando e verso sera si rischia di rimanere bloccati qui tutti devono evacuare ora.
Mentre Daniela sta con i nostri vicini io comincio piano piano a sistemare tutto con estrema cautela cercando di non rovinare nulla.
Dopo qualche ora siamo pronti per lasciare la zona (le mie scarpe lo hanno già fatto!), molti sono costretti a farsi trainare dai trattori e 4x4, noi fortunatamente riusciamo ad uscire senza problemi, salutiamo tutti e ripartiamo verso casa.
Guidiamo dritti fino a Sydney senza sosta lasciando il più velocemente possibile il maltempo alle nostre spalle in silenzio ascoltando le notizie per radio; arriviamo verso sera stanchi e un po’ avviliti ma ci concediamo comunque una breve passeggiata per la città, un paio d’ore giusto per mangiare qualcosa e smaltire le emozioni, questo doveva esser un grande evento invece abbiamo appena coperto le spese del viaggio e io sono un po’ avvilito (per chi fa questo mestiere i pochi mesi della stagione sono fondamentali), ma Daniela no, lei è sempre positiva e sorridente, non fa niente mi dice, la stagione è appena iniziata.
Che donna...
Andrea, Sidney
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