In questi giorni sono confuso più del solito, sarà che non mi son ben reso conto della vastità di questo paese, sarà che ci sono troppi posti da vedere e troppe cose da fare, sarà che 30 giorni di visa non bastano e non so se dal Nepal mi faranno rientrare, non so nemmeno come farò a raggiungere la Thailandia (se la Birmania me lo permette…impossibile), o il Laos ma passando per Tibet e China (non ho voglia di andare in Tibet 7 giorni con un gruppo organizzato e la guardia cinese alle costole, nonostante sia il desiderio di una vita…), insomma non so, so solo che devo vedere il Taj Mahal!
Arrivo ad Agra dopo aver perso mezza giornata a Delhi, si perché come al solito ho cambiato idea dalla sera alla mattina, (vedi 3 alberghi cambiati in 4 giorni…mah?) e ho deciso, io, che dalla stazione x partivano i bus per y, ma una volta a x, a,b e c mi hanno mandato a F per raggiungere la stazione z da cui partivano i sfigattobus per y…ce ne sono di equazioni in un viaggi.
Capisco subito appena metto piede a taj ganj che il posto non fa per me e tra un hello, sir, mr, bed, hostel, shower (oh mai nessuno panino con la porchetta!!!!), ad occhi chiusi punto sulla più nominata e meno costosa taberna della guida, non mi va di stressarmi, il posto si rivela non male per il prezzo in più il signore arrivato prima di me, che aveva prenotato, urta il vetro della finestra rompendolo in un angolo quindi gli danno la stanza a fianco e chiedono a me se ci sono problemi, no basta scendere di prezzo, ti diamo una coperta in più, no, italiano? si, ok.La zona è confinata nel girone degli "atm con le gambe", ci sono solo venditori di tutto, hotels e ristorantelli, è fuori città, così da favorire la mattanza del turista; oltre le immancabili vacche e il lieve stato di degrado si uniscono le scimmie che schizzano felici tra i tetti e le zanze col monclair, perché il giorno è vero che ci sono 25° ma la notte no!...la nottata passa così con le scimmie e i cani randagi in competizione per il premio canoro e io a tennis con le zanze.
Il giorno dopo me la prendo comoda e faccio un giro per la zona, a piedi, nonostante le continue pressioni di rescioari e carrettari, rifiuto cortesemnete e tiro per la mia strada..qui il cammello traina 8/10 persone alla volta anche solo per andare fino alla biglietteria e di turisti ce ne sono parecchi, pullman su pullman, occidentali e indiani, tutti fagocitati dallo sciame di venditori…è vero che in teoria il turismo è un bene per ogni paese, ma è anche vero che spesso rende ogni luogo simile ad un altro e crea disarmanti illusioni per tutte le persone che si fiondano nel “business” con ogni mezzo, in primis i bambini che invece di trascorrere le giornate tra apprendimento, giochi e spensieratezza, la prima cosa che imparano è money money, deleterio per la loro vita e disarmante per noi, lascia sempre l’amaro.
Decido quindi di allontanarmi e vedere un pò la città bassa dove c’è il forte (anche qui come in tutta l’india il prezzo degli ingessi ai monumenti è differenziato es.: red fort? Indiani 10 rupie stranieri 250!!!…la cosa mi ha subito stranito non mi piace proprio, come a molti indiani, ed è la prima volta fin’ora che mi capita una cosa simile, non è giusto!!!), mi aggiro tra la città e i banchi del bazar, scovando di tanto in tanto qualche tempietto, trascorrendo così il pomeriggio.
La mattina dopo all’alba decido di visitare il Tag Mahal, l’impatto è subito notevole, il mausoleo avvolto dai fievoli raggi dell'alba e dalla sua bellezza lascia davveo a bocca aperta, è imponente interamente rivestito di marmo bianco, perfettamente geometrico nelle sue forme...sembra che viva in esso il silenzio dell'amore...le parole e le immagini possono in parte rendere merito a questo sforzo umano...
L'imperatore ordinò la costruzione del mausoleo per mantenere una delle quattro promesse che aveva fatto alla moglie quando era ancora in vita, un atto d'amore dovuto, immenso, atto a suggellare definitivamente il suo amore, qull'amore infinito per sua moglie...quanto può essere grande l'amore...?
Andrea, Agra
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