"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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lunedì 1 febbraio 2010

Difetto nel sistema viaggio



I giorni sono passati veloci a Calcutta ma pieni di vita, molte cose hanno vissuto...
L’arrivo di Jeffrey, ragazzo indiano di Chennai, neo laureato in medicina che si è concesso due settimane di vacanza premio a Calcutta solo per volontariato.
Ragazzo di un altruismo e di una dolcezza disarmanti, nato per fare il medico, non ho mai visto nessuno preoccuparsi così spontaneamente di qualcuno, non solo per la grande competenza e sicurezza che trasmette, ma anche per l’immensa umanità con cui si adopera con tutti, passa con disinvoltura dal fare cose pratiche o scherzare con noi al correre dai pazienti quando ce ne è bisogno, per poi trovarlo sorridente a pulire la cucina, parlare o giocare con qualcuno…e sempre con quel immenso rassicurante sincero sorriso sul volto, sempre.
Unico.
Ho assistito alla mensile apertura del centro per la consegna dei pacchi con generi di prima necessità alle famiglie di strada, dai 200 ai 400 pacchi ogni mese.
All’addio di Peppe, che sa di arrivederci, tra gli applausi e gli abbracci dei volontari, dei fratelli e dei ragazzi che non lo mollavano più, tutti, anche coloro che pensavo potessero non esserne consapevoli, macchè, l’unico sono io.
Alla fine le sisters gli hanno anche permesso di fare le foto in Nabo, dopo tre mesi, non facile da avere e assolutamente (giustamente) vietato mostrare pubblicamente (altro permesso); abbiamo passato la mattinata a farle insieme ai fratelli, divertiti dall’inconsueto e alla fine abbiamo pranzato con loro, giornata piena.
Prima di salutarmi Peppe mi ha lasciato 1 delle memory card con tutti e 4 i giga di foto scattate nei tre mesi chiedendomi di stamparne qualcuna per il centro…fatto!!
Grazie Peppe.
Alla domenica in cui i bimbi di strada vengono accolti la mattina per la consueta “pulizia” settimanale, doccia veloce nel giardino, con tanto di bagno anche per noi (piccole canaglie bengalesi), taglio di unghie e sistemata ai capelli, con gel e piega alla Tony Manero, impazziscono per i capelli pettinati (come  gli adulti che vivono con il pettine in tasca e il gel spontaneo dalla cute..), canti, giochi e pranzo insieme ai volontari - ovviamente la banda ispanica ad animare la torcida, ma chi ci rimane a lavorare in quel paese? – unico giorno della settimana in cui tutti  possono andare.
Ha preso parte alla giornata anche il trio di Singapore venuto per tre giorno a Calcutta "solamente" per donare 10000 paia di scarpe, quelle di plastica tipo zoccoli, da dividere per tutte le case di Teresa.
Alla fine volontari e non abbiamo passato tutta la giornata insieme, tutti da paesi e modi diversi, tutti a conoscere curiosi le vite e le usanze degli altri, senza giudicare o criticare, ma solo condividendo con gioia una giornata dai molti colori per tutti…un’altra importante giornata per me. 
A proposito, solo perché sono stanco di parlarne non vuol dire che tutti non mi chiedano di lui…grazie ancora.
In quel giorno di festa per tutti io continuavo a svolgere le quotidiane attività e pascolavo tra i ragazzi del centro che nel piazzale affianco assistevano al gioioso delirio di quei simpatici lillipuziani un po’ “selvatici” che correvano e urlavano felici tra i volontari, cercando anche di percepire le loro sensazioni nel vedere tanta vitalità, nella mia mente “malata” pensavo potesse in qualche modo…non so…beh, ancora una volta felice di sbagliare.
Uno di loro mentre ci parlavo ha parlato per molti.
Osservando sorridente il tutto mi ha detto ... tutto questo è bellissimo, grazie...
La festa della Repubblica con parate,  feste e relativa musica pop indiana a cannone in tutti quartieri della città e giorno di tv a Nabo, alcuni non aspettano altro nella casa, totalmente assorti dal tubo catodico…ma in positivo.
Ho visto Jeffrey ancora in azione quando un mattina ci siamo ritrovati con un ospite in più, un anziano signore trovato in condizioni disperate da uno dei fratelli la sera prima sul bordo della strada mentre tornava dalla spesa, a cui hanno inizialmente fornito cure ed assistenza, subito lo ha visitato e somministrato diverse flebo, non pesava più di 40 kg credo, fortunatamente ha cominciato a dare segni di vitalità parlando e tentando di mangiare e bere da solo...
Gli ultimi due giorni non sono andato a Nabo dovevo organizzare la mia partenza, il 31 scade il visto e i giorni qui hanno fermato inaspettatamente il mio cammino, il 29 ho prenotato il biglietto per Roxhaul, città di confine con il Nepal nello stato del Bihar, 19 ore di treno con la speranza che non ci siano ritardi o problemi vari, è ora di riprendere il cammino ma per la prima volta con un velo di malinconia.
Nel frattempo ho rivisto quel minch… di tata, ha mollato il corso di meditazione dopo 6 giorni, voleva farlo il primo ma pur di non darmela vinta ha resistito qualche giorno in più, ma nonostante dica il contrario per me lo ha solo peggiorato...testinaaaaaa!
L’ultima sera ho salutato tutti e condiviso ancora ore piacevoli con parte dei residenti di Sutter, che spero un giorno di rincontrare in questo strambo mondo che come mai mi appare così in movimento; l’indomani il saluto a Nabo, prima del treno, ho salutato i fratelli scambiando con loro indirizzi e parole di gratitudine, più per loro e per lo straordinario lavoro che fanno, mi hanno anche detto di tornare quando voglio al di là della “procedura”, naturalmente tra le battute di Jeffrey che come sempre cerca di convincermi ad intraprendere la via della fede, quella definitiva…poi con la solita voce pacata e rassicurante mi ha parlato dell’uomo dell’altro giorno, sembrava che tutto procedesse bene ma…era in giardino seduto al sole si è addormentato, non siamo riusciti a svegliarlo, ma almeno ha passato gli ultimi due giorni della sua vita qui accudito e amato, forse come non mai, ne sarà stato felice…
Ho salutato tutti i residenti con un gran groppo in gola, tranne i pochissimi nessuno naturalmente sapeva o poteva capire che me ne andavo, ma per l’ennesima volta ho sottovalutato qualcosa, non so cosa e non lo so spiegare, però mi hanno sorpreso ancora e come mai era successo nei pochi giorni in cui sono stato con loro...sono sempre più convinto di essere io quello a non capire, anzi ne sono certo ormai.

Ho anche conosciuto di più gli altri ragazzi italiani di stanza in quel di Teresa, tra cui i due del primo giorno incontrati nel caffè, Armando e Carlo, anche loro come altri della spanish combriccola si sono diretti al di fuori di Calcutta e visitato altri centri di volontariato che non fanno parte delle case di Teresa e sono gestiti da missionari o associazioni varie, ovviamente senza l’ombra di volontari...alla fine il pensiero è stato comune, quel che viene fatto qui è senza dubbio straordinario e “facilmente” realizzabile, ma può solo aprire gli occhi a realtà ben più ampie e difficili, purtroppo, facilmente riscontrabili in ogni parte del mondo.
C’è molto, troppo da fare ovunque, qui chi ha bisogno ha la fortuna di essere assistito grazie all’immensa creazione di quella piccola straordinaria donna, al peso del suo nome, ma anche grazie all’imponente aiuto di volontari e delle donazioni da tutto il pianeta, ma…spero possa essere solo il primo passo, l’inizio di una consapevolezza generale, di un’apertura più ampia, magari cominciando proprio da ciò che abbiamo intorno…

Andrea, Calcutta

3 commenti:

  1. Bellissime le foto! Questo viaggio è sicuramente servito per farmi cambiare un bel po' di desktop....
    Pat

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  2. a chi lo dici pat...
    io ho cambiato parte del sistema operativo
    ;-D
    baci

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  3. ....forse cominci a cambiare parte del sistema operativo che hai in quella testaccia! ;)
    Ghi

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