"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."

Charles Baudelaire

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sabato 7 novembre 2009

“òpa, òpa”….si ma il vetril?




Arrivati a patrasso con un’ora di ritardo per via del mare sotto “taranta” (persino l’equipaggio era “lievemente” allarmato), riusciamo a scendere dal traghetto, ad attenderci il bus navetta gratuito del porto per la stazione, ma non solo, anche un diluvio di proporzioni inaudite, il tempo di fare 20 metri e siamo totalmente fradici, ci accompagna alla stazione dei treni (stazione) cubo di cemento con all’interno 2 sportelli e 2 file di tre sedili, e siamo a Patrasso 34° capitale europea, grande centro economico culturale della Grecia, bene...

I stranieri con me prendono il biglietto per Atene del pomeriggio (unica destinazione per tutto il giorno, solo poi scoprirò che le 5, 8, 12 corse di treni al giorno sono riferiti al periodo estivo…), io ci penso un attimo, interpreto i segnali del cubo di cemento e capisco che il treno greco non fa per me, di fronte, un po’ più in là (di nuovo fracicata immane), c’è la pseudo stazione dei bus (pseudo perché le stazioni solitamente in provincia sono market, bar, tabacchi e quant’altro..), decido di non andare direttamente ad Atene ma di fare un giro per il Peloponneso e prendo il bus per Olimpia, passando per Pirgos, l’idea era poi di proseguire per Sparta, Micene, Epidauro poi arrivare ad Atene, tutti patrimonio dell’Unesco e imperdibili meraviglie greche...

Giusto, sono in effetti tutti siti meravigliosi che evocano gli splendori di una delle civiltà più antiche della storia, ma nessuno ti dice quanto sia cara la Grecia oggi, almeno per me.

Sarebbe da dedicare un intero mese se non due per visitare tutti i siti di questo splendido paese, ma non è il mio caso, non è per questo che sono “sulla strada”, quindi dopo essere arrivato ad Olimpia, sotto il solito diluvio, decido di visitare il sito l’indomani e poi partire per Atene.

Nonostante la bassa stagione i prezzi sono troppo elevati, riesco a contrattare una stanza in una pensione decorosa, anzi più che decorosa e con una padrona di casa gentilissima (mi ha fatto un buon prezzo perchè credeva fossi uno studente, poi visto il passaporto a detto “ah italiano!!”, ma già avevo vuotato lo zainone sul letto J), è “bassa” stagione e l’unico dei 10 ostelli in Grecia è chiuso, mi concedo una doccia…(grrr).

Il sito è davvero bello, grande, patrimonio, ma…come dice qualcuno, una volta vista Roma è difficile trovare qualcosa di così bello ed integro, nonostante il caotico traffico, e in effetti il simpatico cumolo di sassi e le due colonne rimaste in piedi non stimolano la mia voglia di cultura Unescu…riparto, sul magico bus greco direzione Athena.

Bus dallo splendido pavimento plastificato (giuro), musica greca a cannone, quella con il mandulino (bouzouki) e quel simpatico strumento a fiato (?) che riempie ogni viaggio con i passeggeri che cantano in ogni ordine di età, davvero troppo, ma in fondo anche divertente lo ammetto, mi ammazzo un pò di risate.

Il viaggiare così è incredibile, sarà che non ho un itinerario, luoghi e siti da visitare, tempi da rispettare, tutto questo l’ho appena lasciato dietro di me, per un po’ almeno, e già da così poco mi rendo conto di quanto la mente faccia voli pindarici, non ascolto mp3, nn vedo tv e non leggo al momento, mi godo la confusione di un pensiero libero privo di vincoli ed obblighi quotidiani, capace di improvvisare e cambiare continuamente qualunque progetto…fantastico davvero, per questo viaggio.

Insomma il mio G.G M. Greco è assolutamente realistico, e per oggi vi evito i commenti sulle attività commerciali che non si reputano tali senza le due colonne o pilastri sormontati dal classico frontone triangolare, la tipica “capriata” credo, che invadono per il 90% gli immobili …spettacolo.

Ad Atene la mia dimora si chiama Youth Hostel Victor Hugo, tra la stazione di Larissa e piazza Omònia, zona non particolarmente raccomandabile, ma comoda e vicina al centro (e al mercato, una fissa ormai), in più il personale dell’ostello è grandioso, il ragazzo alla reception mi ha regalato la mitica lonely Middle East del 2006, l’ho cercata per un mese in tutta Roma dopo che Dario me l’aveva fatta vedere, ma con l’uscita della nuova edizione è introvabile, in più il padrone è una fissa, stiamo ore ed ore a parlare di tutto, compreso Silvio…vabbè, tutti non fanno che chiedermi di lui, grazie premier!!!!

p.s: oggi ho mangiato in bar del mercato, mega panino freschissimo, 30x10 cm, con pancetta cotta al momento, formaggio, melanzane grigliate, pomodoro, insalata e birra, per la modica cifra di € 3.20, la padrona non capiva che m…volessi quindi ha chiamato la figlia “lei parla italiano” dice, e in effetti qualcosa sapeva, gli chiedo se era stata in Italia e lei “Italia? no no, commissario Cattani…!” (la piovra)….grazie cinema italiano, grazie davvero.

p.p.s.s.: l’inglese al dì fuori di Atene è un po’ tabù (non che ad Atene sia così fluene), e i modi dei greci appaiono a volte un po’ rudi, sgraziati, ma è il loro modo di emettere il suono di una lingua così antica ed acusticamente dura.



Andrea, Atene

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